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VITTORIO VENETO – Una mail all’assessore: «Quel treno ci aspetti»

Treno per andare al lavoro soppresso, treno per tornare a casa idem. E i pendolari spazientiti scrivono “in diretta” all’assessore regionale chiedendole (vanamente) di bloccare il treno. Giornata nera quella di mercoledì per chi ha dovuto utilizzare le ferrovie Udine-Venezia e Belluno-Conegliano. Sulla tratta principale un problema tecnico nel capoluogo friulano ha innescato una serie di ritardi tra i treni del primo mattino, che hanno toccato punte di un’ora come nel caso del regionale 2807, uno dei più utilizzati dai pendolari che già in precedenza avevano dovuto registrare la cancellazione (tra Conegliano e Treviso) del convoglio 2853, il primo utile per chi arriva dal bellunese e dal vittoriese ed è diretto a Treviso o Venezia.

Qualche problema ha riguardato anche la linea che unisce montagna e pianura: in tarda mattinata il 5635 Belluno-Treviso è rimasto fermo con il motore acceso per 20 minuti in stazione a Vittorio. A metà giornata i guai non erano ancora finiti: il treno delle 17.31 per Sacile è stato cancellato. Ai pendolari diretti a Vittorio e Belluno hanno dovuto prendere il convoglio successivo per Conegliano, in partenza da Venenzia alle 17.45, per l’occasione con un quarto d’ora di ritardo. Tra la cancellazione e la partenza posticipata del treno successivo i pendolari, alcuni dei quali aderenti al comitato “Il treno dei desideri”, erano certi – come poi è avvenuto – di perdere la coincidenza per Vittorio e di dovere attendere quasi un’ora a Conegliano. Durante il viaggio hanno scritto un’e-mail alla Regione e per conoscenza all’assessore ai trasporti Elena Donazzan: «Non ci viene garantito che il treno delle 18.41 Conegliano-Belluno ci aspetti e pertanto dovremo usufruire di quello successivo, alle 19.41! Le sembra accettabile che il convoglio più utilizzato da chi studia e lavora a Venezia non sia per nulla garantito? Le chiediamo di chiamare con urgenza Trenitalia chiedendo di fare aspettare il treno delle 18.41 per Belluno sul quale contavamo di salire per rincasare dopo una giornata di lavoro».

Che ha invece riservato una lunga attesa a Conegliano. E ieri Trenitalia si è scusata con l’assessore Donazzan e con gli utenti, spiegando che il disservizio è stato causato da un fattore molto umano, un’indisposizione del capotreno legata a una svista organizzativa. E precisa che non accadrà più: in futuro per analoghe situazioni verrà assicurato il servizio di bus sostitutivo.

Luca Anzanello

 

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