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Comunicato stampa Opzione Zero 4 marzo 2015

La Romea è una delle strade più pericolose d’Italia, ma per la Regione Veneto a guida leghista, questa non è una priorità; meglio continuare a spendere miliardi di euro per le “grandi opere” distruttive e foriere di malaffare.

Questo è quanto emerge da due recenti delibere della Giunta Regionale.

La prima di queste è la DGR 91 del 27 gennaio 2015: si tratta di un atto di indirizzo attraverso il quale la Regione Veneto propone ad ANAS quali devono essere le priorità di intervento  tra il 2015 e il 2020 sui circa 740km di strade statali che attraversano il territorio regionale.

Peccato che ancora una volta la messa in sicurezza della Romea, nonostante i continui incidenti e le richieste di comitati e amministrazioni locali che da decenni chiedono risposte a questo grave problema, non compaia nemmeno nell’elenco  degli interventi migliorativi della rete statale esistente. E certamente non si può più dire che il problema sia la mancanza di soldi, visto che nella stessa delibera si indicano come prioritari altre 13 nuove infrastrutture stradali, tra bretelle, varianti e tratti di collegamento.

D’altra parte si sa, il sistema dei “grandi appalti” è quello più appetibile per le multinazionali del cemento e dell’asfalto. Alla Giunta Zaia poco importa degli scandali per corruzione e malaffare che hanno coinvolto in pieno la sua stessa amministrazione e il PD veneto, così come molte delle grandi ditte che per anni si sono accaparrate commesse da centinaia di milioni di euro per opere inutili e distruttive.

Arresti o non arresti, e soprattutto prima che scada il mandato,  meglio assicurarsi che i “grandi affari” vadano avanti il più in fretta possibile, come confermato in modo inequivocabile dall’altra delibera di Giunta, la DGR 159 del 13 febbraio 2015, con la quale la Regione indica al Governo quali sono le opere ritenute “strategiche e indifferibili”. Nella lista nera ci finiscono ovviamente tutti i progetti messi a punto dalla cricca veneta del cemento durante la presidenza Galan-Chisso: pedemontana, Valdastico nord, Nogare mare, GRA di Padova, nuova Valsugana, TAV… ; non poteva mancare poi la famigerata Orte-Mestre, l’autostrada da 10 miliardi, spacciata furbescamente come la soluzione dei problemi di sicurezza della Romea e che se tutto va male sarà realizzata non prima del 2030. In compenso la SS 309 è già oggi lasciata in stato di abbandono, e se per chi la usa questo è un rischio poco importa.

Le elezioni regionali sono vicine, e Opzione Zero invita i cittadini a tenere bene a mente le responsabilità politiche di questa situazione.

 

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