Nuova Venezia – Contorta, il Porto scrive a Roma. Costa: “Abbiamo chiarito tutto”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
12
mar
2015
Inviate le risposte alle osservazioni della commissione Via. «Alternative non praticabili, non ci sono influenze sul regime idraulico. Anzi, farà bene alla laguna».
Associazioni e comitati sul piede di guerra
VENEZIA – Avanti con lo scavo del Contorta. Mentre l’opposizione al grande progetto cresce, l’Autorità portuale non si ferma. E ieri ha inviato al ministero per l’Ambiente la documentazione integrativa richiesta dalla Commissione Via nel gennaio scorso.
«Documentazione utile a soddisfare tutti i chiarimenti richiesti», commenta il presidente del Porto Paolo Costa. Che considera sciolti i dubbi della commissione e invita a decidere al più presto, entro il 10 aprile, nei termini previsti dalla legge. «Il perdurare del clima di incertezza potrebbe aggravare la situazione che ha visto dal decreto Clini-Passera a oggi il contrarsi del 14 per cento del’attività crocieristica in laguna».
Secondo il Porto dunque non solo lo scavo del Contorta si può fare, ma la sua realizzazione risulta «come da verifiche modellistiche ininfluente sul regime idraulico della laguna». Non è dannoso. Anzi, scrive Costa nella lettera di accompagnamento, «potrà contribuire alla ricostruzione morfologica e naturalistica di quel tratto di laguna».
Studi che sono stati avviati, continua la relazione dell’Autorità portuale, insieme al Magistrato alle Acque, al Corila, all’Università, al Cnr e alla Capitaneria di porto. Gruppo di esperti che eseguirà il monitoraggio anche durante i lavori. Avanti con il Contorta, dunque. Che sempre secondo il Porto potrà essere concluso in due anni.
Scartate senza appello le altre soluzioni alternative (Marghera e il Lido). «Benché il decreto Clini Passera non lo richiedesse», dice Costa, «abbiamo valutato anche i progetti che propongono siti alternativi». Due conferenze di servizi, convocate il 14 novembre 2014 e il 12 febbraio 2015 avrebbero dimostrato «insuperabili problemi di inadeguatezza funzionale e di carenze nella safety-security». Il Porto non è contrario, conclude Costa, a esaminare altri scenari di lungo periodo, ma non immediati. Per questo ci vorrà il nuovo Piano regolatore portuale, i cui tempi non collimano con le esigenze dare una soluzione immediata a una situazione ritenuta emergenziale».
Probabile dunque che adesso, come già successo con analoghe grandi opere, la commissione di Impatto ambientale possa dare il suo via libera allo scavo, condizionato a una serie di interventi correttivi.
Un’ipotesi che già scatena la polemica delle associazioni ambientaliste. Italia Nostra, comitati e associazioni avevano già presentato esposti e segnalazioni. E sono decisi ad andare avanti nel caso in cui il progetto venga approvato.
«Illegittimo e contrario alla legislazione speciale che vieta di scavare nuovi canali in laguna». Il progetto prevede di scavare il canale Contorta Sant’Angelo portandolo da due a 10 metri e mezzo di profondità, allargandolo a 130 metri, scavando milioni di tonnellate di fanghi che dovrebbero essere usate per costruire barene ai lati del canale dei Petroli.
Alberto Vitucci
Le obiezioni
27 pagine di dure critiche. Ma si va avanti
VENEZIA – Le ventisette pagine di osservazioni non proprio marginali inviate dai commissari della Valutazione di Impatto ambientale al Porto, nel gennaio scorso, sembravano avere chiuso il discorso. Tali e tanti i «buchi» nel progetto che per rimediare ci sarebbero voluti anni.
«Il Contorta è sul binario morto», aveva osservato Andreina Zitelli, docente Iuav esperta di Impatto ambientale.
Invece in meno di 60 giorni l’Autorità portuale ha raccolto studi e osservazioni, pareri del Corila, del Magistrato alle Acque e del Cnr, e ha inviato le risposte al ministero.
Adesso la battaglia si riapre proprio quando i tre candidati alle primarie del centrosinistra (Casson, Molina e Pellicani) definiscono pur con sfumature diverse «difficilmente percorribile» l’ipotesi del nuovo scavo in laguna. E proprio quando vanno avanti i progetti alternativi, in particolare quello del Lido. L’avamporto a San Nicolò proposto da Cesare de Piccoli e dalla società genovese Duferco che ha anche nominato sui esperti per poter affinare l’idea progettuale ora all’esame della commissione Via. Ma per il Porto sia il Lido che Marghera sono vie «non percorribili». Si va avanti con il Contorta.
(a.v.)