Gazzettino – 1° Maggio, Auchan non ci sta.
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apr
2015
COMMERCIO – Il centro commerciale del Terraglio rispetterà la festa
Levata di scudi contro le aperture annunciate dagli altri ipermercati
Tutti meno uno. Se tutti gli altri ipermercati e una raffica di supermarket cittadini terranno aperto il Primo maggio, la direzione di Auchan ha deciso di rispettare la festa dei lavoratori, tenendo chiuso il centro commerciale. Ma tutte le altre aperture annunciate dai centri commerciali di Marghera a quello di Portogruaro, passando per l’Outlet di Noventa e il Valecenter di Marcon, hanno già scatenato una raffica di proteste.
La decisione controcorrente di Auchan è stata presa ieri, a fronte dell’ufficializzazione delle aperture da parte dei diretti concorrenti. Una sorpresa che fa tirare un respiro di sollievo a dipendenti ed operatori di tutti i negozi della galleria commerciale i quali, se l’ipermercato avesse optato per l’apertura straordinaria, avrebbero dovuto uniformarsi e rinunciare alla festa.
«Nei centri commerciali non si è liberi di decidere – spiega Doriano Calzavara, presidente di Confcommercio Mestre -, quindi se lavora l’ipermercato si è obbligati a tenere aperto. E già lavoriamo tutte le domeniche».
Sulla decisione di tenere aperto da parte degli altri centri commerciali e supermercati, Calzavara non lesina aggettivi: «Una situazione folle, pazzesca, vergognosa. Conad che tiene aperto il giorno di Pasqua, gli altri che non hanno alcun rispetto dell’importanza di una festa civile come quella del Primo maggio… Il problema è che, nel silenzio assordante del sindacato, manca una legge nazionale che imponga di tenere chiuso nelle dieci feste, sei religiose e quattro civili, che rappresentano la storia del nostro Paese».
«È un problema che riguarda il lavoro ma anche la cultura – interviene Alessandro Visentin della Uiltucs -. Oggi i giovani non conoscono il significato e le origini del 1° maggio come della festa della donna. Però tutti devono sapere che i diritti non sono piovuti dall’alto, ma sono frutto di conquiste ottenute con battaglie e lotte durate anni».
«Il prossimo Primo maggio si ripete la storia di sempre, con i centri commerciali che vogliono tenere aperto a qualunque costo – commenta Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti -. Ma oggi, con i licenziamenti annunciati da Carrefour (50 su 200 lavoratori a Marcon, ndr.), siamo vicini all’esplosione della “grande bolla” della grande distribuzione. Finora hanno resistito con il ridimensionamento del monte ore del personale, mentre adesso devono cominciare a tagliare perché la competizione tra di loro non può più reggere sul nostro territorio».