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NOALE. GUMIRATO CRITICA LA REGIONE

NOALE «L’ospedale di comunità di Noale? Secondo l’emendamento alla legge di stabilità approvato dal consiglio regionale prima di Pasqua significa che partiremo almeno fra dieci anni». In pratica, per il direttore generale dell’Asl 13, Gino Gumirato, si dovrà ripartire da zero.

Non accennano a diminuire le polemiche attorno alla questione del Pier Fortunato Calvi di Noale, dopo il voto favorevole di Palazzo Ferro Fini dove si dà parere favorevole a insediare i 40 posti previsti per Noale dentro i vecchi padiglioni dell’ospedale anziché la casa di riposo inaugurata due anni fa. Almeno queste erano le linee guida pubblicate nel Bollettino ufficiale della Regione (Bur); poi il documento portato avanti dai consiglieri veneti Bruno Pigozzo (Pd) e dal collega della Federazione della Sinistra Veneta Pietrangelo Pettenò, votato in modo trasversale, ha scatenato una serie di reazioni a catena.

Gumirato ha scelto di rispondere attraverso il sito dell’Asl 13, spiegando gli effetti della scelta proveniente da Venezia. «Sta succedendo semplicemente quello che sappiamo», scrive il direttore generale «ovvero alcuni politici sono pronti a mentire e a diffamare; sono pronti a negare ogni loro decisione e votazione precedente, sono pronti a dimenticare che alcune decisioni sono il frutto ragionato delle criticità e complessità esistenti e perlopiù l’unico pertugio che consenta di dare alcune risposte concrete e serie ai cittadini».

Gumirato spiega cosa potrebbe succedere nella sanità tra Miranese e Riviera del Brenta alla luce delle scelte del Parlamento veneto. «Ci si dimentica», continua, «che l’ospedale di comunità, così ipotizzato, dovrebbe essere inserito negli spazi ora dedicati alla lungodegenza di Noale; ci si dimentica che questo reparto, in base alle schede ospedaliere regionali, dovrà essere trasferito a Dolo e prima di farlo, dovrà essere ristrutturato sia per la sicurezza che per l’antisimica. Come sappiamo, da tempo la ristrutturazione di Dolo, blocco sud, non potrà essere compiuta secondo i dettami di legge perché il finanziamento per l’antisismica, ad oggi, non esiste. Per questo la direzione generale dell’Asl 13 è stata autorizzata a compiere delle opere fondamentali: nuovo blocco operatorio antisimico, pronto soccorso, piastra radiologia, area ambulatoriale per un valore di circa 18 milioni di euro, posticipando la ristrutturazione del blocco sud».

Alessandro Ragazzo

 

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