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Protesta anche dei lavoratori del cantiere Cav che rischiano il posto di lavoro

Due giorni di visite guidate e oltre duemila prenotazioni on line: luoghi di lavoro a disposizione di tutti, eventi e laboratori al giardino di Thetis e mostra fotografica

VENEZIA – È stata un autentico successo in termini di partecipazione la prima giornata di Arsenale Aperto 2015, con circa dodicimila persone che hanno affollato ieri il complesso aperto per due giorni alla città, con un ricco programma di visite guidate e eventi che si sono susseguiti per tutta la giornata – molti anche i bambini coinvolti nelle attività sportive e di gioco – per prendere parte all’iniziativa promossa dal Comune di Venezia in partnership con Vela spa e in collaborazione con Actv, Cnr Ismar, Consorzio Venezia Nuova, Ministero della Difesa – Marina Militare, Thetis Spa, La Biennale di Venezia, Venis spa e altre numerose realtà cittadine. Più di 2200 persone hanno prenotato on line una delle 90 visite guidate proposte durante questi due giorni.

Due giorni di festa per far conoscere l’Arsenale ai cittadini con percorsi liberi, visite agli edifici restaurati, visite guidate agli spazi di lavoro e ai laboratori, regate, scuole di voga, tornei sportivi, seminari, spettacoli, musica, punti di ristoro. Tra le attività più gettonate la navetta che da Fondamenta dell’Arsenale raggiunge il sommergibile, il giardino di Thetis animato da un ricco programma di eventi e laboratori, le visite dei luoghi di lavoro – laboratori, bacini, uffici -, la mostra fotografica in Torre di Porta Nuova sul ’900 in Arsenale, la numerose attività associative in tesa 93, i tornei di rugby nel campo sportivo e le prove di barche elettriche, a vela e a remi.

In mostra c’era anche – nei bacini dell’Arsenale – esposta per la prima volta una delle 78 paratoie del Mose con la sua cerniera di connessione, visitatissima da molti veneziani affluiti ieri e teatro della protesta, nel pomeriggio, di un gruppo di attivisti dei comitati NoGrandiNavi e NoMose – una ventina in tutto – che sono riusciti a “occupare” l’enorme paratoia, con alcuni, come Tommaso Cacciari, che sono riusciti a guadagnare la cima (Tommaso Cacciari in testa), da dove è partita la protesta al megafono contro le grandi opere pubbliche in laguna.

La protesta è durata un paio di ore e verso le 16.30 si è sciolta. «Valuteremo i danni, che non ci sembrano comunque gravi», ha commentato poi il direttore del Consorzio Venezia Nuova, Hermes Redi, «ma è importante che, al di là della protesta, molti veneziani abbiano potuto vedere di persona e informarsi sull’opera».

La scadenza del 2017 per la conclusione del Mose – al di là degli annunci – non sembra certa e potrebbe slittare ancora, anche perché, come ha spiegato ieri l’ingegner Redi, da diversi mesi – per il problema dei fondi ora confermati, anche nei tempi, dal ministero dei Lavori pubblici – non sono stati assegnati nuovi appalti, che riprenderanno da giugno.

E, accanto a quella dei NoMose, da segnalare ieri quella dei lavoratori del Cantiere Cav – una trentina in tutto – società consortile di Mantovani, Condotte e Mose srl che da giugno saranno posti in cassa integrazione e da dicembre rischiano il licenziamento, vittime indirette degli effetti dello scandalo Mose.

(e.t.)

 

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