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Noale. Concluso il progetto del Consorzio Acque Risorgive sulle ex cave

Il piano sarà presentato martedì. Un rifugio sicuro per molte specie animali

NOALE – Siamo arrivati al dunque per la seconda fase dei lavori dell’oasi di Noale, che permetteranno di ampliare il polmone verde cittadino. Martedì alle 20.30 in sala Maso (via Ongari), il consorzio di bonifica Acque Risorgive presenterà il progetto approvato un mese fa. Seguiranno lo studio dell’impatto ambientale e poi i 60 giorni per presentare le osservazioni. A quel punto il cantiere potrà essere aperto.

Si tratta di un intervento inserito nella riqualificazione ambientale lungo il basso corso del fiume Draganziolo per ridurre i nutrienti versati nella laguna di Venezia. La Regione ha già confermato il finanziamento di 2.272.000 euro, mentre la prima parte di oasi, 19 ettari, era stata aperta al pubblico ad aprile 2007. Allora si sapeva che restava ancora del lavoro da fare per completare tutta l’area verde e questo 2015 pare davvero l’anno buono. I lavori interesseranno la superficie a sinistra del Rio Draganziolo.

Il sito, affidato al Wwf, è considerato di interesse comunitario e richiama ogni anno appassionati naturalisti, fotografi, studenti; questa seconda parte consentirà di creare un unico sistema di bacini per circa 12 ettari e si avrà una zona umida per la fitodepurazione delle acque provenienti dal fiume Draganziolo.

«Il progetto», spiega il direttore del consorzio, Carlo Bendoricchio, «avrà degli effetti migliorativi, specie per l’elemento acqua e per gli altri aspetti legati alla qualità del sistema naturalistico».

L’oasi di via Ongari è una delle più importanti della provincia, ricca di flora e fauna; la presenza di acqua, corrente e stagnante, e la vegetazione, ha permesso di avere una rapida colonizzazione, divenendo anche un importante serbatoio di biodiversità e rifugio per molti animali. Hanno preso “casa” airone rosso, licena delle paludi, luccio, martin pescatore, moscardino, natrice dal collare, rana agile, testuggine palustre e così via.

«La seconda parte dell’oasi», spiega l’assessore all’Ambiente di Noale, Alessandra Dini, «andrà a creare un’area umida che insieme al primo stralcio conterà una superficie di circa 12 ettari. Un polmone verde a ridosso del centro che, grazie al lavoro del consorzio, alla gestione del comitato Wwf e dei molti volontari, sarà visitabile dalla cittadinanza e da tutti gli amanti di aree come questa. Sono molti, infatti, gli arrivi anche da fuori provincia e regione, che giungono in via Ongari per ammirare tutte le specie insediatesi nel corso degli anni».

Alessandro Ragazzo

 

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