Nuova Venezia – Riviera. Marchio della scarpa. Ancora ritardi “E’ inaccettabile”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
25
mar
2015
STRA – Si dovrà aspettare almeno fino al prossimo autunno per vedere la nascita del marchio della calzatura della Riviera del Brenta. Ieri in una riunione a Stra, da Acrib e dalle altre associazioni di categoria, i soggetti proponenti, sono stato presentati due enti certificatori: la Sgs Italia Spa e Unionfibre, società rinomate a livello nazionale ed estero. Ora le parti, entro metà aprile, dovranno fare la loro. Per realizzare il marchio ci vorranno comunque altri mesi.
«L’identificazione dell’ente certificatore», spiega Nicoletta Zago di Filctem Cgil, «è un passo fondamentale per la realizzazione del marchio “Made in Riviera del Brenta” e il marchio è uno strumento voluto da Acrib e dalle altre parti sociali, soprattutto il nostro sindacato, per imprimere una svolta importante in tema di lotta alla contraffazione dopo la scoperta negli anni scorsi di oltre 50 laboratori clandestini cinesi e addirittura di aziende che fabbricavano prodotti taroccati».
Un’ultima scoperta è avvenuta giorni da dalla Guardia di Finanza. Gli agenti hanno sgominato due aziende specializzate in contraffazione di etichettature di marchi noti. Il distretto calzaturiero della Riviera del Brenta conta quasi 11 mila occupati e 500 aziende a cavallo fra le province di Padova e Venezia. Il distretto calzaturiero ha collezionato, anche durante il periodo della crisi, dati economici invidiabili. In media i fatturati delle aziende sono cresciuti nel 2014 del 20–30% rispetto all’anno precedente.
La Filtcem Cgil, in questi mesi, ha coinvolto anche i sindaci della Riviera e le altre forze politiche nella lotta alla contraffazione e la notizia dell’individuazione dei due enti certificatori, è un primo passo di un percorso verso il marchio che ormai dura da quasi un anno e mezzo.
«Per il logo del marchio» conclude Nicoletta Zago, «si è orientati ad usare quello dell’Acrib. Siamo stati di fronte, però, a un rallentamento dei tempi di realizzazione di questo marchio davvero inaccettabili. Saremo sempre addosso a chi tenta di assopire il problema, che poi ciclicamente riemerge con tutta la sua emergenza ad ogni operazione ad hoc della Guardia di finanza».
(a.ab.)