Nuova Venezia – Dolo. Giudice di pace, ufficio aperto udienze rinviate
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13
nov
2014
DOLO – Rinviate le udienze penali del Giudice di pace di Dolo del 17 e 24 novembre, anche se l’ufficio chiuderà il 25. Ad annunciarlo, due documenti firmati dall’avvocato Tiziana Cristante, giudice di pace coordinatore di Dolo. «Visto il decreto ministeriale con cui è soppresso l’ufficio del Giudice di pace di Dolo accorpandolo a Venezia», si legge, «ritenuto che l’ufficio di Dolo cesserà di funzionare alla data di entrata in vigore del decreto, ovvero il quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, per tale motivo, dispone il rinvio dell’udienza».
L’udienza del 17 novembre è stata rinviata al 16 febbraio,quella del 24 novembre al 16 marzo. Le udienze si terranno a Venezia. Questi rinvii seguono quello di lunedì scorso dovuto alla mancanza a Dolo del pubblico ministero e dei fascicoli dei procedimenti. S
ulla chiusura del Giudice di pace di Dolo interviene Stefano Marrone, avvocato penalista di Dolo. «È assurdo», spiega, «che Dolo e tutta la Riviera restino per un mese senza giustizia penale. Rinvii di nove mesi dei procedimenti penali possono portare alla prescrizione del reato a danno delle persone offese. Questo anche grazie ad amministrazioni incapaci di gestire la questione giustizia».
(g.pir.)
Gazzettino – Dolo. Giudice di pace, addio per sempre
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12
nov
2014
DOLO – Dopo il caos giudice di pace “soppresso”
DOLO – Un decreto del Ministero della Giustizia sancisce la chiusura dell’Ufficio
Gottardo: «Inutili i nostri sforzi». Zatta: «Si dovevano sostenere le spese»
L’Ufficio del Giudice di Pace di Dolo chiude definitivamente. Dopo il rinvio delle udienze penali di lunedì, sconcerto fra avvocati e personale per il Decreto del Ministero della Giustizia che sancisce in via definitiva la chiusura dell’Ufficio nonostante tutti si attendessero una proroga di qualche mese. Il decreto entra in vigore il quindicesimo giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, presumibilmente già entro fine mese tutta l’attività dell’Ufficio sarà trasferita nella sede di Venezia. Di fatto a Dolo non ci si farà più nulla, c’è giusto il tempo di inscatolare gli ultimi fascicoli e spedirli a Venezia. Con la chiusura cesseranno di operare il giudice Tiziana Cristante ed i due dipendenti, uno andrà a Venezia mentre l’altro, in comando dal Comune di Stra, farà distacco alla sede di appartenenza.
Il sindaco Maddalena Gottardo è delusa. «Con profondo rammarico apprendiamo la decisione di chiudere l’Ufficio. Come Comune avevamo fornito la disponibilità a continuare a mettere a titolo gratuito i locali e sostenere le spese di funzionamento per le spese di pulizia, riscaldamento ed altro. Contavamo nella collaborazione per quanto riguardava le spese del personale. In questo ultimo anno il comune si è addossato spese non indifferenti per riscaldamento e pulizia del Tribunale dove saltuariamente si svolgevano le udienze, è stata la dimostrazione di quanto tenevamo al mantenimento dell’Ufficio».
Amarezza e delusione anche per il presidente della Camera degli avvocati della Riviera del Brenta Michele Zatta che considerava certa la permanenza in funzione dell’Ufficio almeno per qualche altro mese. «Purtroppo il decreto ha recepito quanto a suo tempo deciso. Resta il rammarico che gli amministratori locali non hanno capito l’importanza e la necessità del mantenimento dell’Ufficio. Ci fosse stato l’impegno di sostenere le spese del personale, come avevamo auspicato, l’Ufficio non avrebbe chiuso. A fronte di tutto, comunque, si poteva e doveva evitare il disguido ed i disagi avvenuti lunedì con il rinvio delle udienze penali».
Nuova Venezia – “La Romea commerciale avvelenera’ la Riviera”
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12
nov
2014
I comitati e i sindaci chiamano a raccolta i residenti dopo il via libera del Cipe
Doppia manifestazione a Mestre mentre i Comuni tentano di organizzarsi
MIRA – l Cipe approva la Romea Commerciale e in Riviera è un coro di no da da parte di singoli cittadini, sindaci, comitati e associazioni che si sono sempre battuti contro quello che viene considerato un mostro di cemento in grado di aumentare traffico e inquinamento dell’aria. Il problema principale è quello dell’innesto in A4. A questo punto si dovrà capire se l’opera si collegherà con Roncoduro o andrà fino a Villabona a Marghera.
Il Comitato Opzione Zero organizza una doppia manifestazione di protesta che si terrà venerdì prossimo a Mestre. «Grazie alla norma introdotta apposta dal ministro Lupi nel famigerato decreto per superare lo stop della Corte dei Conti», spiegano per Opzione Zero il presidente Mattia Donadel e le portavoci Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, «il Cipe ha dato via libera al progetto preliminare “regalando” 1,8 miliardi alla Gefip Holding di Vito Bonsignore per un’opera disastrosa che andrà ad incrementare il debito pubblico per almeno altri 10 miliardi di euro. Più volte i comitati e le associazioni ambientaliste hanno dimostrato, che l’opera è pericolosa e letteralmente insostenibile sotto tutti i punti di vista».
Da qui e immediate mobilitazioni e iniziative di protesta. «È un attacco pesantissimo ai nostri territori come la Riviera del Brenta e l’area di Mestre», dice Donadel, «Per il 14 novembre saremo in piazza con lo slogan “Incrociamo le braccia – Incrociamo le lotte”. Le grandi opere come la Orte-Mestre sono pensate per favorire la speculazione fondiaria e finanziaria. A pagare queste scelte sono sempre e solo i cittadini e i lavoratori».
Doppio l’appuntamento che il Comitato dà ai propri sostenitori: alle 9 al Municipio di Mestre per al corteo cittadino organizzato dagli studenti, e alle ore 15 in via Palazzo per una Critical Mass (biciclettata) intorno alla città per dimostrare contro la Romea Commerciale.
Intanto è un coro di no da parte dei sindaci della Riviera e del Miranese. Già sei Consigli comunali si sono espressi nei mesi scorsi contro la Romea Commerciale: Mira, Dolo, Pianiga, Camponogara, Campagna Lupia e Mirano. Ora i sindaci contrari vogliono agire all’unisono. «Contatterò tutti i colleghi», spiega il sindaco di Camponogara Giampietro Menin, «per agire insieme e fermare quest’opera devastante». Infine i partiti. «Come Pd di Mira», dice il capogruppo Francesco Sacco, «siamo totalmente contrari a quest’opera. Va messa in sicurezza la Romea attuale».
Sprona i sindaci il deputato della Lega, Emanuele Prataviera, «anche se lo stesso partito che rappresenta ha voluto fortemente l’opera. «È fondamentale che gli amministratori si muovano ora, altrimenti sarà troppo tardi».
Alessandro Abbadir
Gazzettino – Si’ alla Nuova Romea, insorge mezza Riviera
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12
nov
2014
GRANDI OPERE – Dopo il via libera del Cipe alla progettazione della Mestre-Orte
Petizione dei 5 Stelle, ma per la Lega è “una buona notizia”
Il Cipe dà il via libera, la Riviera del Brenta alza le barricate contro la Romea commerciale.
Il disco verde arrivato lunedì al progetto preliminare della Mestre-Orte, opera da oltre 8,7 miliardi di euro in finanza di progetto, non poteva lasciare impassibili ambientalisti e comitati che da anni si battono per fermare la nuova Romea. A Mira il comitato “Opzione zero” si mobilita aderendo allo sciopero sociale il 14 novembre a Mestre e poi alla biciclettata per la “Critical mass”.
«Arriva il primo frutto avvelenato dello “Sblocca Italia” – avverte Mattia Donadel, presidente di Opzione zero e capogruppo in Consiglio comunale di “Mira fuori del Comune” -. Grazie alla norma introdotta dal ministro Lupi per superare lo stop della Corte dei conti, sono stati “regalati” virtualmente 1,8 miliardi alla Gefip te Holding di Vito Bonsignore per la “Mestre-Orte”, un’opera disastrosa che andrà ad incrementare il debito pubblico per almeno altri 10 miliardi di euro. Questo è un attacco pesantissimo ai territori e ai beni comuni – spiega Donadel -. Parteciperemo allo sciopero sociale europeo indetto per il 14 novembre da sindacati di base, movimenti sociali, precari e studenti». Opzione Zero sarà quindi in piazza a Mestre venerdì alle 9 e poi, alle 15, parteciperà con partenza da via Palazzo alla biciclettata “Critical mass” intorno alla città.
A Dolo alza invece la voce il Pd, con il capogruppo Alberto Polo: «Comprendiamo perfettamente che la Romea, così com’è oggi, non garantisca i corretti parametri di efficienza e sicurezza. Ciononostante per Dolo, e in particolare per Sambruson, questo tracciato sarà devastante. La nostra sindaca Maddalena Gottardo ci ha preso in giro dicendo che aveva ricevuto rassicurazione che la Romea non sarebbe passata per Dolo».
Preoccupazioni anche a Campagna Lupia da parte del Movimento 5 Stelle: «Il tracciato della Mestre-Orte distruggerà la zona archeologica di Lova, vincolata dalla Soprintendenza». Preannunciata intanto una nuova petizione contro la realizzazione dell’opera da inviare al presidente del Consiglio Matteo Renzi, promossa dalla portavoce del M5S alla Camera dei deputati, la veneta Arianna Spessotto, già autrice di una interrogazione parlamentare in proposito presentata nei giorni scorsi.
Di tutt’altro parere il deputato della Lega nord Emanuele Prataviera: «Si tratta di un’ottima notizia, soprattutto per la messa in sicurezza del maledetto tronco della Ss309 Romea in tutto il tratto della provincia di Venezia e per il rilancio infrastrutturale dell’area di Chioggia e Cavarzere. Resta comunque il nodo dell’innesto della nuova Romea – aggiunge Prataviera – ed è fondamentale che gli amministratori si muovano prima che sia troppo tardi per garantire il rispetto del territorio. Non vorrei assistere a scene di sindaci che piangono sul latte versato».
(hanno collaborato Luisa Giantin e Vittorino Compagno)
Nuova Venezia – “Manifestazione pro ospedale e’ organizzata dal comitato”
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11
nov
2014
IL SINDACO CAMPALTO CHIARISCE
DOLO «La manifestazione di domenica 16 novembre pro -ospedale di Dolo? È promossa dai sindaci della Riviera del Brenta e organizzata dal comitato Bruno Marcato».
A chiarire la posizione è il sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto, presidente della Conferenza dei sindaci del comprensorio.
Campalto vuol sgombrare il campo da assunzioni di paternità dell’iniziativa da parte di movimenti e partiti politici. «Nella Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta», spiega Campalto, «le amministrazioni comunali hanno concordato l’opportunità di presentare nei rispettivi consigli comunali un ordine del giorno per la salvaguardia delle funzioni ospedaliere dell’Asl 13 Dolo-Mirano. È un documento, che fa sintesi delle posizioni dei singoli consigli comunali relativamente alla programmazione e alla gestione socio sanitaria locale attuale. I Comuni, in accordo con “coordinamento iniziative a tutela dell’ospedale di Dolo” si fanno dirette promotori della mobilitazione».
(a.ab.)
Gazzettino – Dolo, giustizia caos: saltati 40 processi
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11
nov
2014
IL CASO – Corto circuito dopo la retromarcia del ministero che ha mantenuto in Riviera gli uffici del giudice di pace
Vicenda paradossale: i fascicoli erano stati spediti a Venezia, Pm e cancelliere non si sono presentati
CRISTANTE «Assenza di comunicazione»
«Assenza di comunicazioni tra Tribunale e Procura» ha affermato alquanto irritata il Giudice Tiziana Cristante
A DOLO – Mancano pm e i fascicoli. Disagi e rabbia per 150 persone
CAOS – Al Giudice di Pace sono saltati circa quaranta processi tra preliminari e definitivi
Giudice di pace, saltano 40 processi
Cronaca preannunciata di ordinaria disorganizzazione giudiziaria. Ieri mattina, nei locali del Giudice di Pace di Dolo, in Piazzetta degli Storti 6, era prevista la prima tornata mensile di udienze penali. In tutto una quarantina di processi, sotto la conduzione del coordinatore del giudice di pace, l’avvocato Tiziana Cristante. Processi che non si sono potuti svolgere per tre motivi: la mancanza di tutti i fascicoli processuali, già spediti alle sede del giudice di pace di Riva de Biasio a Venezia, la mancanza del cancelliere e del pubblico ministero. «Assenza di comunicazioni tra Tribunale e Procura», ha affermato alquanto irritata il giudice Tiziana Cristante.
La paradossale vicenda si trascina da diverso tempo. Dal primo novembre scorso l’ufficio del giudice di pace di Dolo avrebbe dovuto essere trasferito a Venezia e proprio per tale motivo tutti i faldoni contenenti la documentazione dei processi erano stati appena traslocati nella sede veneziana di Riva de Biasio. Una decina di giorni fa l’improvviso contrordine da parte del ministero della Giustizia con un comunicato pubblicato sul proprio sito internet: “L’assetto territoriale e gestionale degli uffici del Giudice di Pace continua ad essere mantenuto presso la sede di Dolo”. Troppo breve il tempo a disposizione per il Tribunale di Venezia, destinatario della comunicazione del ministero, e per la Procura, che avrebbero dovuto inviare a Dolo i fascicoli e un pubblico ministero per sostenere l’accusa nei processi.
Della mancanza del pm e dell’impossibilità che le cause si discutessero regolarmente nell’ufficio del giudice di pace a Dolo si sapeva sin da venerdì scorso. Per tale motivo era stato affisso sulla porta un avviso con il quale si informava che tutte le udienze di ieri sarebbero state spostate al 13 luglio del prossimo anno. Visto il week end di mezzo, non è stato però possibile avvisare dell’inconveniente gli avvocati e i soggetti coinvolti nei processi, ragion per cui circa 150 persone, alquanto irritate, si sono ugualmente presentate presso la sede del giudice di pace di Dolo.
(v.c.)
LA CAMERA DEGLI AVVOCATI – Zatta: «Episodio gravissimo. La situazione è paradossale»
L’episodio di ieri all’Ufficio del Giudice di Pace dolese è stato stigmatizzato dal Presidente della Camera degli Avvocati della Riviera del Brenta Michele Zatta, fra l’altro in scadenza di mandato perché a fine mese vi saranno le nuove nomine.
“Siamo esterrefatti dinanzi alla situazione paradossale che ha portato al rinvio delle udienze fissate. È la chiara dimostrazione della mancanza di coordinamento fra uffici giudiziari. Il problema più grave è che ha creato danni e disagi perché erano in programma una quarantina di udienze che coinvolgevano decine di persone”.
Zatta ha aggiunto…«Come Camera degli Avvocati ci siamo sempre battuti per la permanenza dell’Ufficio e siamo convinti della sua necessità. Questo episodio è anche la dimostrazione che la riforma voluta dal Ministero su base geografica è chiaramente ed assolutamente carente ed auspichiamo un’ulteriore momento di riflessione».
E conclude: «Paradossalmente potrebbe rivelarsi anche utile per far capire ai sindaci, in particolare quello di Dolo, la necessità di conservare l’apertura dell’ufficio in via permanente accollandosi, come accade a San Donà e Chioggia, una parte delle spese del personale.»
(L.Per.)
Gazzettino – MIRA – Asl 13 e rete ospedaliera. Odg in Consiglio contro le scelte del dg Gumirato
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10
nov
2014
MIRA – Il sindaco di Mira impegnato a chiedere al direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato la sospensione dei provvedimenti già predisposti per l’ospedale di Dolo, e di prevedere una gestione del nosocomio dolese «di Rete» in due sedi (Mirano e Dolo) senza trasferimenti di reparti da un presidio all’altro.
Questo l’impegno chiesto al sindaco Alvise Maniero dal consiglio comunale di Mira nell’ultima seduta che si è espresso all’unanimità votando un ordine del giorno per la salvaguardia delle funzioni ospedaliere dell’Asl 13.
Su proposta del capogruppo di Fi Paolino D’Anna tutti i consiglieri si sono espressi in difesa dell’ospedale di Dolo e delle strutture sanitarie dell’Asl 13.
In particolare l’ordine del giorno approvato chiede al sindaco Maniero di attivarsi per chiedere la sospensione dei provvedimenti già predisposti dal Direttore Generale, in attesa degli indirizzi relativi sia alle schede territoriali che sulle nuove Ussl, oltre a non definire con scelte irreversibili anche la collocazione delle strutture intermedie funzionali ai nuovi riassetti territoriali delle Asl.
Alla Conferenza dei Sindaci viene chiesto inoltre di attivarsi per una audizione con la quinta Commissione regionale allo scopo di richiedere una diversa definizione e modifica delle schede ospedaliere. Ieri il sindaco Maniero ha subito inviato l’odg al Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 13 Fabio Livieri, chiedendo che venga discusso e approvato nella prossima assemblea, così da avere il supporto di tutte le Amministrazioni comunali del bacino dell’As 13.
Luisa Giantin
16 novembre 2014 – Manifestazione per l’Ospedale di Dolo
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9
nov
2014
domenica 16 novembre 2014
GIU’ LE MANI DALL’OSPEDALE
MANIFESTAZIONE POPOLARE
– contro lo smantellamento dell’ospedale di Dolo e per il suo rilancio
– perché torni ad essere il grande e funzionale riferimento della Riviera del Brenta
Programma:
ore 10,00 ritrovo a Dolo – Foro Boario, di fronte ingresso ospedale vecchio
ore 10,10 partenza del corteo
percorso: S.R. 11, via Zinelli, via Rizzo, Squero – Piazza Cantiere
ore 10,45 saluto e interventi
Opzione Zero aderisce
e invita a partecipare in tanti!!!
FINALMENTE IN PIAZZA TUTTI ASSIEME!
Il tacito, lento, graduale smantellamento dell’ospedale di Dolo ha finalmente scosso e unito chi governa la Riviera del Brenta: molti sindaci, si auspica tutti, saranno in testa alla manifestazione del 16 novembre. È noto che le schede ospedaliere emanate dalla Regione Veneto negano all’ospedale di Dolo proprio la funzione di “Ospedale”. Successive azioni della direzione, in atto e programmate, lo stanno privando di servizi essenziali, cui si aggiungono liste d’attesa di mesi per visite e diagnostica.
Perché tutto questo?
Perché vogliono declassare un ospedale che fu, e vorremmo che rimanesse, saldo riferimento per i 130.000 abitanti della Riviera del Brenta e di un vasto territorio limitrofo? Perché vogliono eliminare l’ospedale di Dolo, che si trova in una posizione geografica baricentrica, che ospita i suoi servizi in immobili di proprietà pubblica, che vanta una storia illustre, che rappresenta ancora un riferimento per la cittadinanza grazie a crescita e sviluppo faticosamente raggiunti?
A questo tentativo, noi da tempo diciamo no e ora lo dicono anche i Comuni Un risultato importante e non scontato per il Coordinamento che da più di due anni sta lottando strenuamente in tal senso.
Allora chiediamo assieme:
- che le schede ospedaliere siano congelate e riviste come per altri ospedali della nostra Provincia e del Veneto, con blocco immediato dell’atto aziendale;
- che sia mantenuto per Dolo, come per Mirano, il ruolo di ospedale per acuti, con servizi e reparti complementari tra loro;
- che siano concessi quei finanziamenti sempre promessi, già stanziati e mai erogati, necessari al completamento del Pronto Soccorso e ad altri interventi urgenti.
La voce dei cittadini va ascoltata perché esprime bisogni, difficoltà, esigenze, aspettative a cui la “politica” dovrebbe dare risposte serie e concrete senza demagogie e opportunismi.
Manifestazione organizzata da: Comitato Bruno Marcato, Il Ponte del Dolo, Sinistra Ecologia Libertà, Opzione Zero, ANPI, Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, Circolo AUSER Dolo, AIDO Dolo, Mira 2030, Associazione Culturale Arcobaleno Dolo, Associazione Isola Bassa Dolo, Mira Fuori del Comune, Insieme di Stra, Psiche 2000, Associazione Diabetici Riviera del Brenta…
e con l’adesione dei Comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Pianiga, Stra, Vigonovo
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Documento approvato dalla Conferenza dei Sindaci
Premesso
che il PRSS aveva previsto una nuova classificazione degli Ospedali, la dotazione delle Schede Ospedaliere, delle Schede Territoriali ed una nuova riorganizzazione dei servizi nel territorio per meglio rispondere ai bisogni oltre che a contenere la spesa anche attraverso una razionalizzazione dei servizi;
che per quanto riguarda la nostra ASL tale riorganizzazione è stata già da tempo avviata ed anche a seguito di questa, è stato portato a pareggio il bilancio e la nostra ASL è considerata virtuosa, nonostante il perdurare sottofinanziamento regionale rispetto ad altre ASL,
che l’allora riorganizzazione aveva avuto nell’approvazione della Conferenza dei Sindaci con l’indicazione di mantenere l’Ospedale per Acuti organizzato in due sedi, Dolo e Mirano e con accorpamento dei reparti doppioni e razionalizzazione dei servizi,
che in sede di approvazione definitiva delle Schede Ospedaliere cambiava invece la classificazione dei nosocomi, indicando Mirano Ospedale ad Area Chirurgica e Dolo ad Area Medica, unico esempio presente nella nostra Regione, ma sicuramente non funzionale e rispondente sia al necessario contenimento costi che ai bisogni territoriali
che le Nuove Schede Ospedaliere approvate, prevedendo una completa revisione e classificazione degli ospedali ed introducendo un nuovo modo nell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali, non possono altresì essere attuate senza le conseguenti Schede Territoriali in definizione dei servizi e delle Strutture Intermedie definite in Ospedale di Comunità, Riabilitazione e Lungodegenza ed Hospice, programmabili nel territorio
Considerato
che è già stata programmata e definita La localizzazione di tali strutture senza l’approvazione delle Schede Territoriali e che è stato inoltre approvato a suo tempo l’Atto Aziendale che da avvio alla riorganizzazione delle Strutture e dei Servizi Ospedalieri prefigurando, di fatto, qualsiasi nuova e più razionale proposta in sede di approvazione delle Schede Territoriali
che è proprio su questo tema che va avviata una riflessione anche al fine di non depauperare il patrimonio di capacità gestionali e tecniche esistente nella nostra ASL, raggiunte in particolar modo nell’Ospedale di Dolo, ma attualmente messo in discussione ma va ripensato anche l’utilizzo del patrimonio edilizio dismesso e disponibile per le Strutture Intermedie indicate dal Piano Sanitario in alternativa alla sola disponibilità offerta dai privati
che considerato l’attivo di bilancio e il considerevole avanzo di gestione della nostra ASL, non sia possibile consentire l’utilizzo di tale risorse per altri scopi come ipotizzato dalla Regione, se non quello di rinforzare la sanità della nostra ASL ed in particolare dell’Ospedale di Dolo, oltre ai servizi in Riviera del Brenta, un territorio fragile e complesso, in un bacino di utenza di quasi 150mila abitanti, sui 270mila che vivono nell’intera area dell’attuale Ulss.
che se la Regione Veneto ritiene necessario anche definire il nuovo riassetto territoriale delle USSL su cui ricalibrare anche le ASL proprio per una diversa e risposta ai bisogni di servizi per i prossimi anni e che tale nuovo disegno potrà interessare anche il territorio dell’attuale USLL 13, senza queste importantissime scelte preliminari, qualsiasi attuazione delle Schede Sanitarie pregiudicherebbe in maniera irreversibile il futuro dei presidi ospedalieri esistenti nell’USL 13 con particolare riferimento a quello di Dolo,
che attualmente a Dolo esiste l’Ospedale per Acuti con idonee e sufficienti condizioni per essere classificato Ospedale di Rete, considerata anche l’ideale posizione geografica che lo colloca proprio a metà strada da Mestre e Padova e da Piove di Sacco e Mirano, un bacino di utenza molto superiore agli abitanti residenti che si troverebbero senza alcun riferimento sanitario ed ospedaliero presente e programmato invece in altri bacini territoriali simili al nostro
che tale nosocomio possiede un patrimonio immobiliare derivante da lasciti, da rivalutare e riconvertire o ricapitalizzare secondo quanto previsto dalle leggi e normative regionali recentemente adottate al fine di poter essere completamente autonomo ed autosufficiente sia nella spesa per investimenti che per la riorganizzazione e finanziamento di quella corrente, in aggiunta a quanto viene assicurato dalla quota capitaria, pur rimanendo questa tra le più basse di tutte le USSL nella Regione Veneto.
Il consiglio comunale di ………… impegna il Sindaco
A chiedere:
– la temporanea sospensione dei provvedimenti relativi all’Atto Aziendale già predisposto dal Direttore Generale, in attesa degli indirizzi sia relativi alle Schede Territoriali che sulle nuove USLL, oltre a non definire con scelte irreversibili anche la collocazione delle Strutture Intermedie direttamente funzionali ai nuovi riassetti territori delle USLL;
– impegnare in tal senso la Conferenza dei Sindaci per i provvedimenti di competenza, ed inoltre, per una audizione specifica con la V° Commissione Consigliare della Regione Veneto, indicando e richiedendo una diversa definizione e modifica delle Schede Ospedaliere adeguandole a seguito delle decisioni che la Giunta ed il Consiglio Regionale prenderanno sia sulle Schede Territoriali che sulle eventuali nuove USLL,
– di prevedere, come in tutte le atre ASL del Veneto, una gestione di Ospedale di Rete in due sedi (Mirano e Dolo) come sta avvenendo nelle altre ASL che presentano analogie con la nostra e sospendendo l’attuazione della inutile, artificiosa
definizione di area medica e chirurgica, che appare anche inutilmente costosa oltre che rischiosa, bloccando i preventivati e già programmati trasferimenti di reparti da un presidio all’altro.
Nuova Venezia – Dolo “Liberta’ di bandiera al corteo”
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7
nov
2014
Arrivano i primi attriti per la manifestazione a difesa dell’ospedale
DOLO «Come referente del coordinamento a tutela dell’ospedale esprimo soddisfazione per l’annunciata partecipazione alla manifestazione del 16 novembre della Lega e di Forza Italia. Non ritengo però di sottoscrivere alcuna condizione o veto da parte di chicchessia». Emilio Zen risponde così a Giovanni Fattoretto (Lega Nord) che aveva annunciato la presenza del Carroccio con l’obbligo però di non esporre bandiere o simboli politici.
«Le modalità della manifestazione potranno essere discusse in un eventuale incontro preliminare», prosegue Zen, «dove condividere scelte varie, bandiere comprese. A noi piacciono come simbolo di libertà e democrazia sventolate in occasioni nobili della nostra storia. La manifestazione offre a tutti l’opportunità di scendere in campo in difesa dell’ospedale. Chi perderà questa occasione dovrà giustificarsi con i suoi elettori e i cittadini».
Anche il comitato Bruno Marcato si esprime. «Da molto tempo stiamo lavorando per la buona riuscita della manifestazione coinvolgendo movimenti, associazioni, comitati, mondo economico, sindacati, istituzioni, liste civiche e partiti. Abbiamo tentato di favorire la massima partecipazione garantendo gli spazi di libertà e democrazia necessari. Chi sta cercando qualcos’altro, ha sbagliato indirizzo».
Nel frattempo Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale di Rifondazione, ha presentato una mozione sull’ospedale di Dolo chiedendo ai consiglieri di Venezia di sottoscriverla. Il testo chiede che la Giunta regionale si impegni ad intervenire con la direzione dell’Asl 13 perché «siano sospesi i provvedimenti relativi all’atto aziendale, in attesa degli indirizzi sulle schede territoriali e sulle nuove Asl, e sia prevista una gestione di ospedale di rete in due sedi, Mirano e Dolo».
Giacomo Piran
Gazzettino – “A Dolo e Mirano due poli sanitari”
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7
nov
2014
PETTENÒ (FDS)
DOLO – Il consigliere della Federazione della sinistra Veneta Pietrangelo Pettenò ha presentato ieri in Consiglio regionale una mozione.
«La Giunta sospenda l’atto aziendale dell’Ulss 13 e preveda una gestione di ospedale di rete in due sedi a Dolo e Mirano».
Questa la richiesta: «Il Piano regionale socio sanitario ha previsto una riorganizzazione dei servizi nel territorio per meglio rispondere ai bisogni di razionalizzazione dei servizi; nell’Azienda Ulss 13 questa riorganizzazione, avviata da tempo, ha portato al pareggio il bilancio».
Pettenò aggiunge: «L’allora riorganizzazione aveva avuto l’approvazione della locale Conferenza dei sindaci, con l’indicazione di mantenere l’ospedale per acuti organizzato in due sedi, Dolo e Mirano, e con l’accorpamento dei reparti doppioni e la razionalizzazione dei servizi ma in sede di approvazione definitiva delle schede ospedaliere si cambiava la classificazione dei nosocomi indicando Mirano ospedale ad area chirurgica e Dolo ad area medica».
(l.per. )
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