Nuova Venezia – Veternigo. Via Desman, dopo la protesta riparte il progetto della pista.
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4
mar
2015
VETERNIGO – Via Desman torna a essere tema, oltre che di proteste, anche di progetti. Dopo l’incontro avuto in Provincia con i referenti comunali, arriva l’annuncio: convocati due tavoli tecnici per riaprire la questione della sicurezza.
Niente soldi per la ciclabile? Si valuteranno almeno le alternative. Prima conquista dunque da parte del comitato che dal 17 novembre, ogni giorno, protesta in strada per chiedere più sicurezza sulla provinciale 33. Il commissario della Provincia, Cesare Castelli, ha voluto incontrare i referenti dei comuni di S. Maria di Sala e Mirano, per capire perché non si sia fatto nulla nonostante un progetto del 2009 per fare la ciclabile a sud. All’incontro hanno partecipato il sindaco salese, Nicola Fragomeni, che ha ricevuto ampio mandato dal Consiglio comunale convocato in seduta aperta la scorsa settimana e un dirigente di Mirano delegato dal sindaco Maria Rosa Pavanello, oltre a un incaricato di Veneto Strade e una delegazione del comitato.
Concordate tre linee d’azione: verrà attivato un primo tavolo tecnico tra comuni e Provincia, per definire gli interventi urgenti per la messa in sicurezza di via Desman, come la segnaletica, i limiti di velocità e i divieti per alcuni mezzi pesanti.
Poi, un secondo tavolo tecnico servirà per provare a “resuscitare”, con gli stessi soggetti coinvolti, il progetto elaborato dalla Provincia nel 2009, che prevede anche la pista ciclabile, valutando possibili alternative. Infine, individuate le soluzioni più adatte e i relativi costi, verrà inviata alla Regione una richiesta congiunta, tra Provincia e Comuni, per attivare un finanziamento specifico per l’opera.
Tempi rapidi quelli dettati da Castelli: il tutto dovrà essere portato a termine già entro la fine del mese.
(f.d.g.)
Nuova Venezia – Miranese nord, le strade stanno cedendo
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3
mar
2015
I Comuni non hanno più soldi. Da Martellago a Scorzè e da Noale a Salzano, ecco lo stato delle vie
MARTELLAGO – I Comuni fanno sempre più fatica a spendere soldi. I vincoli del patto di stabilità vanno a toccare alcune voci per favorirne delle altre, vedi servizi sociali e scuole, ma intanto la manutenzione delle strade e quasi ai minimi. Basta fare qualche chilometro nel Miranese nord (Martellago, Scorzè, Noale e Salzano) per rendersene conto, con buche, avvallamenti, asfalto ceduto e ammortizzatori dei veicoli messi a dura prova.
Va detto che a fine del 2014, la Provincia e Veneto Strade ha rimesso a nuovo diversi tratti di competenza, tipo via Cornarotta e via XXV Aprile a Robegano e via Volta a Scorzè, oppure la Noalese nel comune di Noale o via Ca’ Rossa a Maerne. Ma molto resta ancora da fare, se è vero che ci sono diverse vie in condizioni allarmanti. Martellago.
La situazione è migliorata rispetto a un po’ di tempo fa ma un punto ridotto male è via Selvanese, che da via Olmo nell’omonima frazione, arriva a Zelarino, dopo il passaggio a livello, per intenderci. E’ di sicuro fra le strade più percorse, essendoci lì vicino anche la zona industriale.
Anche un tratto della stessa via Olmo a Maerne, vicino al cimitero, presenta dei segmenti di asfalto ceduto. Scorzè. Viale Kennedy prima e via Onaro poi. E’ la provinciale che collega il centro di Scorzè a Scandolara, nel comune di Zero Branco e che cambia nome a Rio San Martino. Ebbene, il continuo passaggio di camion ha provocato degli avvallamenti, specie nella zona a ridosso con il confine della provincia trevigiana.
Noale. Anche in questo comune ci sono strade da sistemare, per giunta molto trafficate. Una di queste è la provinciale via Mestrina, specie dalla rotonda della variante alla Noalese fino al passaggio a livello, ma anche via Cerva, che unisce la Noalese a via San Dono, e via Crosarona, dalla Noalese alla Castellana, avrebbero bisogno di un intervento. Salzano. Ci sono tratti davvero difficili da percorrere; basta fare un giro in via Dosa, o via Zigaraga, che unisce via Villetta a via della Costituzione a Spinea, per capire le condizioni del manto stradale, fatto di crepe, piccoli fosse, pericolosi cedimenti. Lo stesso dicasi per via Frusta, altra strada percorsa ogni giorno da migliaia di veicoli che si dirigono verso via Montegrappa o via Villatega, sempre nello stesso comune di Salzano. Non sta messa meglio anche via Sant’Elena, che dal cimitero di Robegano arriva fino in via delle Motte a Martellago.
(a.rag.)
Nuova Venezia – Noale. Ospedale, i servizi restano ma gli spazi vanno sistemati
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1
mar
2015
NOALE – Nessun cambiamento per quanto riguardo il settore riabilitativo, del reparto di Medicina dello sport, degli ambulatori e dell’Utap (Unità territoriale di assistenza primaria) ospitati all’interno del monoblocco dell’ospedale di Noale. Tutto rimarrà al primo e secondo piano.
Questo l’esito di un incontro tra il Comune e il direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato sui progetti da portare avanti.
Nessuna volontà di toccare l’esistente, dunque, e per l’Utap è stata riconosciuta la professionalità dei medici di base, tanto che la gestione dei costi del reparto è considerata positiva, con un risparmio sulle spese ospedaliere.
L’azienda sanitaria ha intenzione di partire con degli interventi per migliorare l’area d’ingresso dell’ospedale e riordinare gli spazi del giardino.
Capitolo uffici. Confermato per il 2016 l’arrivo del personale amministrativo dell’Asl 13; i 250 dipendenti delle attuali sedi di Mirano e Dolo finiranno al terzo e quarto piano, mentre per quegli edifici non più utilizzati dall’Asl e che dovranno essere ristrutturati, Gumirato si è detto disponibile a trattare con il Comune per trovare una soluzione in grado di andare bene a entrambi. Per questo sarà riattivata la commissione tecnica-urbanistica, ferma da febbraio 2012 e formata dai tecnici dell’Asl, del Comune e dallo stesso Gumirato stesso, che si riunirà ogni primo martedì del mese: il suo compito sarà portare avanti il progetto di rilancio dell’area e pensare a degli interventi mirati.
Nel recente incontro, poi, si è deciso di rinnovare il contratto scaduto a gennaio 2014 per l’uso del padiglione Ferrante, che da più di tre anni ospita gli uffici del terzo settore comunale, ovvero Cultura, Sociale, Sport e Pubblica istruzione.
Alessandro Ragazzo
Nuova Venezia – S. Maria di Sala. Via Desman, spunta un progetto.
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28
feb
2015
Mirano. Il commissario della Provincia scrive ai sindaci e li invita a un incontro
VETERNIGO – Protesta di via Desman, forse, a una svolta. Giovedì sera il consiglio comunale di Santa Maria di Sala, riunito in seduta aperta e straordinaria, ha votato all’unanimità, davanti a una settantina di persone, una mozione per chiedere interventi per migliorare la sicurezza lungo la provinciale 33.
Ma soprattutto è arrivata la convocazione, da parte del commissario della Provincia Cesare Castelli, di un incontro fissato il 2 marzo a Ca’ Corner: invitati la Regione, i sindaci di Mirano e S. Maria di Sala e Veneto Strade.
Castelli vuole riprendere in mano l’iter interrotto, a quanto pare, per mancanza di fondi. Ma i progetti ci sono, erano stati fatti a suo tempo e non recuperarli ora potrebbe essere anche uno spreco di risorse. Così Castelli ha scritto agli enti ricordando cosa giace nei cassetti: «È del 2009 il progetto per realizzare una ciclabile, dall’incrocio con via Castelliviero a Tre Ponti, con rotatorie in via Varotara e via Bollati», spiega Castelli, «larga 2,50 metri, sul lato sud, per l’impossibilità di interrare lo scolo Desman a nord».
Dunque il progetto c’è, a testimonianza che il problema sicurezza in via Desman era e rimane reale. Può ora passare in secondo piano per mancanza di fondi?
«Nel 2009 il costo dell’intervento era 3 milioni e 600 mila euro», prosegue Castelli, «un milione e 950 mila nel tratto miranese della strada, un milione 650 mila in quello salese».
Fondi che la Provincia voleva recuperare con un atto aggiuntivo all’accordo di programma per il Passante e la richiesta ai due Comuni di partecipare al bando regionale per le piste ciclabili.
«Richiesta a cui Mirano non ha risposto, mentre S. Maria di Sala ha comunicato di non poter accogliere la richiesta».
Per questo adesso il commissario vuole mettere tutti faccia a faccia, tentare un’intesa, capire da dove si può ripartire.
«Qualcosa si muove», conferma Marino Dalle Fratte, portavoce del comitato che dal 17 novembre scende in strada tutti i giorni per chiedere più sicurezza, «ma non ci illudiamo: dopo 103 giorni di cortei, la protesta continua».
Filippo De Gaspari
Gazzettino – S.Maria di Sala. Via Desman, accordo senza soldi.
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28
feb
2015
SANTA MARIA DI SALA – Dopo 3 ore di discussione la Giunta si impegna a reperire i fondi
Invocata la pista ciclabile durante un affollato Consiglio straordinario
«La cittadinanza ha bisogno di una soluzione. Ma che sia una soluzione pratica e non politica e di chiacchiere». Questo è l’intervento della consigliera Carolo del Movimento Cinque Stelle, ed è solo uno dei tanti contributi che si sono succeduti nella seduta straordinaria del Consiglio comunale su via Desman la sera del 26 febbraio. Una seduta in pompa magna che ha visto osteggiarsi maggioranze, opposizioni, cittadini, Provincia e Comitato per la via in questione.
Tante le posizioni prese e l’accordo, adottato all’unanimità, che arriva soltanto alla fine di tre ore di discussione e scontri: l’impegno da parte della Giunta salese a trovare i fondi per la pista ciclabile e a modificare il piano delle opere pubbliche 2015 – 2017 se le risorse saranno disponibili.
Alla discussione presenti anche il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello con l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Salviato e l’ingegnere dirigente della Provincia Andrea Menin.
«Non è detto – spiega Menin – che la ciclabile sia la soluzione migliore. Si può proporre un riordino della viabilità facendo deviare i mezzi pesanti, ma abbiamo bisogno dell’aiuto dei comuni. La Regione non ha più soldi, la Provincia nemmeno, questa deve tornare alla Stato nel 2015 18milioni di euro».
Posizione anche assunta dal sindaco salese Nicola Fragomeni: «La verità è che oggi non ci sono i soldi. Questo comune – dichiara Fragomeni non ha 1 milione e 600mila euro per la via Desman».
Cifra che era stata messa a disposizione da un bando regionale, a cui la Provincia aveva invitato i comuni di Mirano e Santa Maria a partecipare.
«Il non aver partecipato è un peccato mortale» attacca l’ex sindaco Paolo Bertoldo. Ma a spiegare bene la questione interviene il sindaco miranese: «Non abbiamo partecipato perché non rispettavamo i requisiti: la quota relativa agli espropri superava la percentuale ammissibile dal bando stesso; poi la quota massima non bastava per realizzare l’opera e infine perché queste somme sono anticipate dai singoli comuni e non si sa quando la Regione poi le eroga realmente. Qui non è come nelle competizioni sportive – continua la Pavanello – dove basta partecipare».
Nuova Venezia – Quarto. Linea Venezia-Portogruaro. Treni in ritardo, Conte scrive alla Regione.
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27
feb
2015
QUARTO – Il sindaco di Quarto, Silvia Conte, è tornata a scrivere all’assessore regionale ai trasporti per sollecitare nuovamente un incontro per sapere quali misure si intendano intraprendere in merito alle più volte segnalate criticità della tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro, di competenza della Regione. Dopo una richiesta di incontro trasmessa all’assessore Donazzan lo scorso gennaio, non si è più mosso nulla.
«Lungo la tratta ferroviaria Venezia-Portogruaro», spiega il sindaco di Quarto, «continua a perdurare una situazione di grave criticità e disagio. Durante l’incontro avuto lo scorso ottobre con i tecnici regionali della direzione mobilità e un dirigente di Trenitalia, ci era stato garantito che le varie criticità rappresentate da sindaci e rappresentanti dei comitati dei pendolari sarebbero state affrontate. A distanza di quasi quattro mesi non abbiamo», sottolinea il sindaco, «ancora avuto risposte chiare».
Ciò che sindaci e pendolari vogliono capire è cosa sia stato fatto in merito alle noti questioni più volte sollevate: l’avvio di un tavolo permanente della mobilità che coinvolga le amministrazioni e i rappresentanti dei pendolari, anche in vista della nuova gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale per i prossimi anni; un riscontro alla proposta di orario ferroviario cadenzato trasmessa all’attenzione dell’assessore alla Mobilità ad agosto 2013 come base per avviare la verifica dei modelli di esercizio alternativi e più efficienti.
«Ad oggi l’orario continua a presentare criticità», continua il sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte, «non copre in modo equo e completo né l’arco della giornata, né tutti i giorni dell’anno, né tutto il territorio regionale e si riscontrano soppressioni e ritardi. Abbiamo più volte evidenziato alla Regione la necessità di avere un interlocutore politico in grado di fare delle scelte e dare risposte concrete ad un problema che condiziona pesantemente la quotidianità di quanti usufruiscono del trasporto ferroviario per i loro spostamenti, il più delle volte per lavoro e per studio».
(m.a.)
Noale. Un’ora e mezza di disagi per gli utenti: ritardi e soppressioni
Guasto sui binari, 11 treni nel caos
NOALE – Un guasto agli impianti di circolazione nella zona di Noale ha provocato rallentamenti al traffico ferroviario sulla Venezia-Castelfranco-Bassano a cavallo tra la mattina e il pomeriggio di ieri, coinvolgendo undici treni tra ritardi, soppressioni totali o parziali. La situazione è tornata alla normalità dopo le 13. In precedenza, attorno alle 11.30, si è verificato l’intoppo e i passeggeri sono stati avvisati attraverso gli altoparlanti delle stazioni.
Il bilancio è di due navette cancellate sulla Mestre-Noale, quattro regionali che hanno subìto una riduzione di tragitto e altri cinque che sono arrivati a destinazione fino a 23 minuti dopo. Per riparare il guasto sono intervenuti gli uomini di Rfi. Per fortuna non è successo all’orario di punta ma ci sono stati dei disagi per i passeggeri.
Il primo convoglio a subire l’inconveniente è stato il numero 5723 da Castelfranco delle 11.04. È arrivato a Noale senza alcun problema ma poi è rimasto fermo ed è arrivato a Mestre con 30 minuti di ritardo: qui si è fermato anziché proseguire per Venezia Santa Lucia. I treni 5724, da Venezia per Castelfranco, 5725 da Bassano a Venezia, 5726 e 5730 da Venezia a Bassano e la navetta 5782 da Mestre a Noale hanno viaggiato con tempi che variavano dai 9 ai 23 minuti di ritardo. Altre due navette sempre sulla stessa tratta non sono neppure partite: la numero 5780 da Mestre delle 12.22 e la 5783 da Noale delle 13.09. Una cancellazione parziale si è registrata stata per il regionale 5728 diretto a Castelfranco, partito da Mestre anziché Venezia, per le navette 5778 da Mestre per Noale delle 11.22, fermato a Maerne, mentre dalla stessa stazione, anziché dalla città dei Tempesta, ha preso il via la corsa della numero 5781 delle 12.19.
Alessandro Ragazzo
Nuova Venezia – Dolo, Mirano e Noale. Mense ospedaliere, trovato l’accordo sull’orario di lavoro.
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27
feb
2015
DOLO – Si è sbloccata dopo una serrata trattativa durata ore la vertenza sulle mense ospedaliere di Dolo, Mirano e Noale. La Dussmann, azienda che le gestisce da dicembre, ha accettato la proposta dei sindacati di aumentare fino a tre ore a testa a lavoratore il monte ore complessivo attuale. Alla trattativa che si è tenuta a Mestre hanno partecipato i responsabili della Dussmann, i rappresentanti dell’Asl 13 che ha assegnato l’appalto, i segretari di Uil Tucs Luigino Boscaro e di Filcams Cgil Gianfranco Rizzetto e il direttore del Direzione provinciale del Lavoro Riccardo Germoglio.
«Finalmente», spiegano i sindacati, «abbiamo ottenuto una vera disponibilità alle richieste fatte dai lavoratori che in questa situazione non possono più andare avanti: la qualità del servizio è scaduta enormemente. Con la concessione di un aumento di 3 ore e la riorganizzazione dei turni di lavoro, diverse emergenze potranno trovare risposta».
Secondo i sindacati, la situazione è arrivata a questo punto anche perché la Dusmann ha tagliato in media il 40% delle ore. Ciò significa che molte donne (la maggioranza dei dipendenti) che avevano già un part-time lavorano solo 2 ore la settimana. Altre sono passate da 23 ore settimanali a 14. I pazienti negli ospedali di Dolo, Noale e Mirano sono circa 2.000. Per servire un pasto, i dipendenti hanno un minuto a paziente.
«L’accordo finale», concludono i sindacati, «sarà definito nei dettagli nella prima metà di marzo. Si tratta però d’ora in avanti solo di portare a compimento una soluzione che era attesa da tempo e che stava creando grossi problemi anche ai degenti della Riviera del Brenta e del Miranese».
Questione Reckitt. È stato sospeso temporaneamente lo sciopero alla Reckitt Benckiser di Mira, in programma ieri e oggi contro la decisione dell’azienda di istituire un turno da cinque notti consecutive. A spiegare la decisione è per Filctem Cgil Riccardo Colletti e per le Rsu Lorenzo Minto: «Proprio in questi giorni è arrivata una inattesa disponibilità al dialogo per rivedere i turni notturni. Già la prossima settimana ci si troverà ad un incontro per una riduzione del numero delle notti».
Alessandro Abbadir
Gazzettino – Viabilita’. Da Mestre a Padova: Miranese la via piu’ veloce. Ora ci sono anche i cartelli.
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23
feb
2015
«Molti non sanno che la strada più breve e veloce per raggiungere Padova dal centro di Mestre, se si esclude l’autostrada il cui pedaggio è di circa sei euro tra andata e ritorno, non è la Riviera del Brenta, bensì via Miranese».
Fermo di questa convinzione Francesco Boato, un residente della zona, ha misurato come dalla Miranese e dalla Noalese, dopo aver percorso 35 chilometri, ci si trovi a Padova risparmiando dieci chilometri rispetto ai 45 della Riviera. Un percorso tra l’altro privo di semafori e quindi più scorrevole. Inoltre la Miranese, da quando nel 2006 è stato liberalizzato il tratto autostradale tra Mestre e Mirano, è stata sgravata da buona parte del traffico di attraversamento. Eppure lungo questo tragitto alcuni anni fa era stata tolta la segnaletica che indicava la città del Santo lungo via Miranese tra Mestre e Chirignago. Ma Boato si era preso a cuore la vicenda ed aveva più volte segnalato la cosa al portale Iris del Comune.
«A distanza di un anno – racconta Boato – dopo aver sollecitato sia la direzione Mobilità, sia il settore Lavori Pubblici del Comune, nei giorni scorsi è stata finalmente completata l’installazione della segnaletica indicante Padova lungo il tratto della Miranese compresa nel Comune di Venezia». Una freccia è stata installata al quadrivio tra via Miranese e via Piave, proprio nel centro di Mestre. Un’altra freccia è stata inserita all’intersezione tra via Miranese e via Trieste a Chirignago, dove sono state aggiornate con l’indicazione per Padova anche i relativi pannelli di preavviso sia per gli automobilisti provenienti da Mestre, sia per quelli provenienti da Marghera.
«Anche la Provincia di Venezia ha in programma l’adeguamento della segnaletica per Padova lungo il tratto di propria competenza della Miranese – conclude Boato – cioè tra Spinea e Santa Maria di Sala».
Gazzettino – Miranese “terra del Tiepolo”
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21
feb
2015
TURISMO – Nel convegno sulle potenzialità del territorio è stato lanciato un brand
Presenze in aumento ma servono una politica di sviluppo e un simbolo preciso
«Il turismo continua a crescere, ma siamo ancora lontani dalle nostre reali potenzialità. Serve un simbolo forte per il Miranese: abituiamoci tutti a chiamarlo ’Terra dei Tiepolo’». È questa, secondo gli esperti del settore, una delle chiavi per attirare un maggior numero di visitatori e portare un importante indotto economico. Come sviluppare il turismo locale? Il tema è stato dibattuto giovedì, a Mirano, nel corso di una serata organizzata dal circolo Acli, guidato da Paolo Tonello. Il presidente della Pro Loco Roberto Gallorini ha snocciolato i punti di forza del Miranese: «Ville, capolavori del Tiepolo, Graticolato romano, terme di Salzano, Strada del radicchio. Un itinerario meraviglioso, senza scordare manifestazioni che attirano migliaia di persone come il Palio di Noale e lo Zogo dell’Oca di Mirano. Dal 2011 al 2013 abbiamo registrato un aumento significativo, ma possiamo fare molto meglio».
Gli ultimi dati diffusi da Apt Venezia dicono che nel 2011 gli arrivi sono stati 141mila, nel 2012 159mila e nel 2013 163mila. Due terzi delle presenze arrivano dall’estero (nell’ordine da Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Paesi Bassi). Chi sceglie il Miranese lo fa per i prezzi più contenuti, per la tranquillità e per la posizione baricentrica tra Padova e Venezia.
A Mirano nel 2013 sono stati registrati 50.756 arrivi per 86.696 pernottamenti: molti si fermano più di una notte, in crescita soprattutto bed and breakfast e affittacamere.
«Ma serve una politica turistica chiara e non un approccio improvvisato – ha spiegato l’olandese Jan Van der Borg, docente di Economia e politica del turismo a Ca’ Foscari – Nel Miranese ci sono poli culturali e strutture ricettive all’altezza; bisogna invece lavorare sull’accessibilità interna, migliorando segnaletica e piste ciclabili. Serve poi un simbolo, come la gondola di Venezia o la torre Eiffel di Parigi. Potrebbe essere l’oca, il Tiepolo o qualche altro riferimento riconoscibile».
Le carte intestate dell’Unione dei Comuni portano già il logo “Terra dei Tiepolo”, Gallorini ci punta forte: «Deve diventare il nostro brand. Pensiamo ad Alta Badia, loro lo scrivono ovunque».
Per Anthony La Salandra, direttore della società veneziana Risposte turismo, «serve maggior consapevolezza di questo patrimonio e collaborazione tra pubblico e privato. La vera sfida sarà continuare nel tempo, dopo la parentesi di Expo 2015». Agli amministratori il compito di raccoglierla e vincerla.
Gabriele Pipia
Gazzettino – Treni, giovedi’ nero per i pendolari.
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20
feb
2015
Per l’ennesima volta negli ultimi mesi un problema a un passaggio a livello ha fatto piombare nel caos la circolazione dei treni sulla linea Bassano-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne e Spinea. Mentre la Venezia-Trieste andava in tilt per colpa di un veicolo che ha aveva abbattuto una barriera vicino alla stazione di Ceggia, guasti che hanno paralizzato il trasporto su ferro nel Miranese e nel Veneto orientale. I pendolari ormai la prendono con filosofia, ma le critiche al sistema sono sempre più forti e i comitati hanno protestato anche sul web. Ieri i problemi si sono verificati alle 5.30 tra Bassano e Castello di Godego e alle 6 a Ceggia.
MIRANESE – Paralisi per un guasto a un passaggio a livello, 10 convogli coinvolti
Treni, giornata di passione
I pendolari: «Servono più corse e il raddoppio della linea»
Per l’ennesima volta un guasto ha fatto piombare nel caos la circolazione sulla Bassano-Venezia, che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Spinea e Maerne
MIRANESE «Mio nipote vuole fare il ’trenino’, ma lo faccio aspettare mezz’ora: è bene che si abitui». La battuta circolava, ieri mattina, alla stazione ferroviaria di Salzano: a un certo punto i pendolari ci hanno scherzato sopra, anche se in realtà c’era ben poco da ridere. Per l’ennesima volta negli ultimi mesi un problema a un passaggio a livello ha fatto piombare nel caos la circolazione dei treni sulla linea Bassano-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne e Spinea. Mentre la Venezia-Trieste andava in tilt per colpa di un veicolo che ha aveva abbattuto una barriera, un guasto ha paralizzato il trasporto su ferro pure nel Miranese. I pendolari ormai la prendono con filosofia, ma le critiche al sistema sono sempre più forti.
Ieri il problema si è verificato alle 5.30 tra Bassano e Castello di Godego. I disagi hanno coinvolto 10 treni per quattro ore, dalle 6 alle 10, in entrambe le direzioni. Tre convogli sono stati soppressi, cinque sono stati cancellati parzialmente e due hanno fatto registrare ritardi tra i 25 e i 45 minuti. Le Ferrovie dello Stato fanno sapere che proprio da pochi giorni l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie ha cambiato la normativa: adesso in questi casi non è più consentito al macchinista di procedere su iniziativa propria marciando a vista, deve per forza aspettare che qualcuno presidi il passaggio a livello. Questo comporta una maggior sicurezza, ma anche ulteriori rallentamenti.
«Rispetto allo scorso autunno la situazione è leggermente migliorata – sottolinea Elena Guida del Comitato pendolari Salzano Robegano – ma siamo ancora in attesa di un riscontro dalla Regione dopo l’incontro del 14 novembre». Due le richieste: aggiunta di un treno mattutino e di uno serale, raddoppio del binario tra Maerne e Noale. Se per l’aggiunta di due corse lavoratori e studenti sperano di essere accontentati in primavera, si prevedono invece tempi lunghi per il raddoppio delle rotaie che renderebbe più fluida la circolazione.
Gabriele Pipia
QUARTO D’ALTINO – Comitati in rivolta sui social
«Noi fermi sui binari mentre corrono le Frecce»
QUARTO D’ALTINO – (M.Fus) Giornata nera per il trasporto ferroviario anche a Quarto d’Altino. Dopo una mattinata di ritardi, soppressioni e disagi i comitati dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale protestano, gli sfoghi rimbalzano subito sui social network.
Una vittima diretta è il portavoce del comitato di Quarto d’Altino, Luciano Ferro, infermiere all’ospedale di Venezia, celebre per quelle che definisce le sue “Cronache tragicomiche di un pendolare”. «Una barriera è stata abbattuta e i ritardi sono comprensibili – commenta Ferro – ma perché, invece di abbandonarci per ore, non si utilizzano mezzi sostitutivi? E soprattutto perché le Frecce invece transitano? Mi sembrerebbe logico fare in modo che, in caso di emergenza, si fermino anche nelle stazioni intermedie. Anche noi abbiamo un abbonamento ma siamo sempre i più penalizzati, quelli costretti a prendere al volo la propria auto e lasciarla da qualche parte per poi arrivare comunque al lavoro in ritardo».
Dopo le cancellazioni di sabato scorso, i gruppi dei pendolari sono tornati a chiedere di essere ricevuti in Regione. «Avevano assicurato che ci avrebbero convocati a dicembre per fare il punto sulle nostre proposte, ma non abbiamo più sentito nessuno» – spiegano qualli del Veneto Orientale. Una volta salito in treno, ormai rassegnato all’ennesimo ritardo su posto di lavoro, le disavventure di Ferro non sono finite: «Siamo fermi a Mestre da 20 minuti perché un ragazzo sta minacciando il capotreno – scrive su Facebook – Chissà, forse arriverò a Venezia prima o poi…».
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