Cosa respiriamo
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1
giu
2013
L’aria della Riviera del Brenta, presenta gravi criticità. Già nel 2011 a Dolo, la centralina Veritas, posizionata all’angolo tra via Cairoli e via Arino, zona con alta concentrazione di persone esposte agli inquinanti, hanno rilevato dati dannosi per la salute umana:
– la concentrazione di PM10 (83 sforamenti contro i 50 massimi limite per la salute umana, media annua dei 41,6 μg/m³ con punte di 400 μg/m³)
– il valore medio di NO2 46,21μg/m³ è oltre a quello tollerato per la salute umana.
– O3 ha ricontrato 28 superamenti, dato che supera il numero massimo tollerato per la salute umana.
Nonostante ciò, sempre nel 2011, l’amministrazione di Dolo (Sindaco Mariamaddalena Gottardo) e quella di Pianiga (Sindaco Massimo Calzavara), hanno approvato l’accordo di programma denominato “Veneto City”, il progetto di un polo terziario che comporterà l’incremento degli inquinanti per riscaldamento (si dovranno riscaldare infatti più di 2.500.000 mc di nuovi edifici) e di quelli provenienti dal traffico, visto l’incremento di 70.000 Veicoli ogni giorno; destinando così la salute futura dei residenti nei territori limitrofi, ad un triste destino, ovvero quello di aggravarne lo stato.
Ma andiamo ad analizzare le conseguenze delle decisioni prese dalle amministrazioni:
PM10
Il materiale particolato presente nell’aria è costituito da una miscela di particelle solide e liquide, che possono rimanere sospese in aria anche per lunghi periodi ed ha una composizione costituita da una miscela di elementi quali carbonio, piombo, nichel, nitrati, solfati, composti organici, frammenti di suolo, ecc.
ORIGINE: Le fonti antropiche di particolato sono essenzialmente le attività industriali ed il traffico veicolare. Per quanto riguarda le emissioni di polveri da traffico, sono soprattutto i veicoli diesel a contribuire alle emissioni allo scarico. Altre importanti fonti di emissione di PM sono gli impianti di riscaldamento e le emissioni da fonte industriale (inclusa la produzione di energia elettrica).
EFFETTI SULL’UOMO E SULL’AMBIENTE: La dimensione media delle particelle determina inoltre il grado di penetrazione nell’apparato respiratorio e la conseguente pericolosità per la salute umana. Le polveri che penetrano nel tratto superiore delle vie aeree o tratto extratoracico (cavità nasali, faringe e laringe), polveri dette inalabili o toraciche, hanno un diametro inferiore a 10μm (PM10). Gli effetti sanitari delle PM10 possono essere sia a breve termine che a lungo termine. Le polveri penetrano nelle vie respiratorie giungendo, quando il loro diametro lo permette, direttamente agli alveoli polmonari. Le particelle di dimensioni maggiori provocano effetti di irritazione e infiammazione del tratto superiore delle vie aeree, quelle invece di dimensioni minori (inferiori a 5-6 micron) possono provocare e aggravare malattie respiratorie e indurre formazioni neoplastiche.
CO – MONOSSIDO DI CARBONIO
Il monossido di carbonio è un gas incolore ed inodore che si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili.
ORIGINE: La principale sorgente di CO è rappresentate dai gas di scarico dei veicoli, soprattutto funzionanti a bassi regimi, come nelle situazioni di traffico intenso e rallentato. Altre sorgenti sono gli impianti di riscaldamento e alcuni processi industriali, come la produzione di acciaio, di ghisa e la raffinazione del petrolio.
EFFETTI SULL’UOMO E SULL’AMBIENTE: La sua tossicità è dovuta al fatto che, legandosi all’emoglobina al posto dell’ossigeno, impedisce una buona ossigenazione del sangue, con conseguenze dannose sul sistema nervoso e cardiovascolare. Gli effetti sanitari sono essenzialmente riconducibili ai danni causati dall’ipossia a carico del sistema nervoso, cardiovascolare e muscolare. I gruppi più sensibili sono gli individui con malattie cardiache e polmonari, gli anemici e le donne in stato di gravidanza.
O3 – OZONO
L’Ozono è un gas bluastro dall’odore leggermente pungente; negli strati alti dell’atmosfera terrestre (stratosfera) è di origine naturale e aiuta a proteggere la vita sulla terra creando uno scudo protettivo che filtra i raggi ultravioletti del sole. L’assottigliamento dello strato d’ozono nella parte alta dell’atmosfera è definito comunemente “buco dell’ozono”, negli strati bassi dell’atmosfera terrestre troposfera) presente in conseguenza a situazioni inquinamento.
ORIGINE: L’ozono troposferico si crea quando i gas inquinanti emessi dalle automobili, dalle industrie, dalle raffinerie, ecc., reagiscono in presenza della luce solare (smog fotochimico). Le più alte concentrazioni si rilevano infatti nei mesi più caldi e nelle ore di massimo irraggiamento solare (fra le ore 12 e 17). Nelle aree urbane o industriali (dove è forte la presenza di inquinanti) l’ozono si forma con grande rapidità, ma può essere trasportato da brezze anche in campagna e in aree verdi.
EFFETTI SULL’UOMO E SULL’AMBIENTE: Il bersaglio principale dell’O3 è l’apparato respiratorio dove i danni principali sono a carico dei macrofagi e delle pareti delle piccole arterie polmonari. Gli effetti acuti comprendono secchezza della gola e del naso, aumento della produzione di muco, tosse, faringiti, bronchiti, diminuzione della funzionalità respiratoria, dolori toracici, diminuzione della capacità battericida polmonare, irritazione degli occhi, mal di testa. Le conseguenze a seguito di esposizioni a lungo termine (croniche) sono: fibrosi, effetti teratogeni, effetti sulla paratiroide e sul sistema riproduttivo.
NO2 – BIOSSIDO D’AZOTO
Il biossido di azoto è un gas di colore rosso bruno, di odore pungente e altamente tossico.
ORIGINE: Il biossido di azoto si forma in massima parte in atmosfera per ossidazione del monossido (NO), inquinante principale che si forma nei processi di combustione. Le principali fonti di emissione dovute ad attività antropiche, sono rappresentate dunque da tutte le reazioni di combustione che comprendono principalmente gli autoveicoli, le centrali termoelettriche e il riscaldamento domestico.
EFFETTI SULL’UOMO E SULL’AMBIENTE: è un gas irritante per l’apparato respiratorio e per gli occhi, causando bronchiti fino anche a edemi polmonari e decesso. I meccanismi biochimici mediante i quali l’NO2 induce i suoi effetti tossici non sono del tutto chiari anche se è noto che provoca gravi danni alle membrane cellulari a seguito dell’ossidazione di proteine e lipidi. Gli effetti acuti comprendono: infiammazione delle mucose, decremento della funzionalità polmonare, edema polmonare. Gli effetti a lungo termine includono: aumento dell’incidenza delle malattie respiratorie, alterazioni polmonari a livello cellulare e tissutale, aumento della suscettibilità alle infezioni polmonari batteriche e virali. Il gruppo a maggior rischio è costituito dagli asmatici e dai bambini. Contribuisce alla formazione dello smog fotochimico, come precursore dell’ozono troposferico, e contribuisce, trasformandosi in acido nitrico, contribuendo al fenomeno delle “piogge acide“.
C6H6 – BENZENE
Il benzene (C6H6) è il più semplice dei composti organici aromatici. E’ un liquido incolore e dotato di un odore caratteristico. Il benzene un idrocarburo aromatico tipico costituente delle benzine. A temperatura ambiente volatilizza facilmente, è scarsamente solubile in acqua e miscibile invece con composti organici come alcool, cloroformio e tetracloruro di carbonio.
ORIGINE: Il benzene è uno dei composti organici più utilizzati. È un costituente della benzina che, assieme ad altri idrocarburi aromatici (toluene, etilbenzene, xileni, ecc.), ne incrementa il potere antidetonante. Gli autoveicoli rappresentano la principale fonte di emissione: in particolare, circa l’85% viene immesso nell’aria con i gas di scarico e il 15% rimanente per evaporazione del combustibile e durante le operazioni di rifornimento.
EFFETTI SULL’UOMO E SULL’AMBIENTE: L’esposizione cronica al benzene provoca tre tipi di effetti: danni ematologici (anemie, ecc.), danni genetici (alterazioni geniche e cromosomiche), effetto oncogeno. Per quanto riguarda l’effetto oncogeno, il benzene è stato classificato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) tra i cancerogeni certi (gruppo 1). Studi epidemiologici hanno dimostrato chiaramente l’associazione tra esposizione al benzene e patologie di tipo leucemico, nonché l’interazione tra i prodotti metabolici del benzene e il DNA, con effetti mutageni e teratogeni. L’esposizione al benzene avviene principalmente attraverso l’inalazione diretta, favorita dalla alta volatilità del benzene, anche se non sono da sottovalutare altre modalità di assunzione come l’alimentazione e l’assunzione di liquidi.
C.S Op.Zero 30/05/13 – Feudalesimo a Pianiga
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30
mag
2013
COMUNICATO STAMPA
Un amministratore che si scaglia con livore contro parte della propria comunità, contro gruppi portatori di interessi diffusi, come comitati ambientalisti o addirittura parrocchie, sbandierando querele di rappresaglia, è la prova dell’arroganza di una politica feudale, incapace di reggere un’opposizione limpida e civile.
Opzione Zero, regolarmente registrata con tanto di codice fiscale, ha democraticamente ribadito la propria posizione contraria a quella del Sindaco Calzavara e dell’amministrazione di Pianiga, uno dei due Comuni responsabili della scellerata ratifica della “nuova città”. E’ entrata direttamente e con chiarezza nel merito di Veneto City, mettendoci la faccia e la firma, e non spalleggiando alcun altro candidato. Si rassegni il Sindaco che fuori, nel mondo, queste cose succedono e fanno parte del “gioco”: già nel 2012, a Santa Maria di Sala, alcune associazioni di categoria si opposero al candidato sindaco al grido di “Non votate Bertoldo”, responsabile dell’ennesima cittadella commerciale.
Gli imbrogli stanno altrove.
Stanno nell’ambiguità di un atteggiamento supino prima (quando nel 2011 il Sindaco diceva di “non fare i salti di gioia” e di essere costretto ad accettare quello che si sarebbe comunque deciso altrove), ed entusiasta oggi quando si dice di voler “puntare su Veneto City”, propagandando la frottola, questa sì trita e ritrita, dei maggiori posti di lavoro: tutti i dati certi di categoria denunciano la perdita del triplo dei posti in queste mega-operazioni. E non saranno certo i sindaci a decidere chi costruirà, con quale manodopera e chi poi si insiederà, semmai la Mantovani Spa tuttora sotto inchiesta.
Stanno nell’evitare accuratamente di approfondire il mega-progetto di Veneto City in campagna elettorale e nei dibattiti pubblici; e nei toni trionfalistici sul voto smentiti dai numeri. Nel 2008 PdL e Lega (allora divisi) hanno incassato 5941 voti (a Cazzago 1842), e oggi perdono complessivamente oltre il 35% con un consenso di soli 3861 voti (a Cazzago addirittura dimezzati a 938) e un’astensione generale aumentata del 20%. E non sarà un caso che proprio la frazione di Cazzago è sempre stata quella più martoriata dal punto di vista urbanistico ed edilizio.
Se di fatto l’esito del voto ha riconfermato Calzavara, il dato elettorale non sembra molto tranquillizzante per il Sindaco e rivela una maggioranza assoluta di cittadini che non premiano la sua politica cementificatrice.
Le dichiarazioni di Calzavara tracciano un profondo solco civile e politico tra i cittadini di serie A del capoluogo (a maggioranza “calzavarini”) e quelli di serie B delle frazioni, tirando in ballo “facinorosi”, “pulpiti” e “don camilli”. Queste non sono risposte politiche, ma dichiarazioni offensive e faziose tipiche del “vassallaggio” di epoche passate.
C.S.Op.Zero 24/05/13 – Soprattutto in campagna elettorale: Veneti siti !
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24
mag
2013
Come mai il Sindaco di Pianiga sceglie le vie legali per contrastare l’azione di Opzione Zero?
Evidentemente non ha argomenti per controbattere a quanto espresso in modo puntuale e per nulla offensivo nel volantino distribuito agli elettori di Pianiga, per spiegare le responsabilità politiche dell’attuale amministrazione sull’affare Veneto City.
Se l’obiettivo era quello di intimidire il comitato, il Sindaco Calzavara ha sbagliato indirizzo: Opzione Zero agisce sempre alla luce del sole mettendoci la faccia e assumendosi le proprie responsabilità. Opzione Zero rivendica quindi la propria azione dato che, fino a prova contraria, in questo Paese esiste la libertà di parola e d’altra parte è un diritto dei cittadini quello di essere informati correttamente sulle vicende che li riguardano in modo diretto, tanto più nel momento in cui devono scegliere chi li governerà per i prossimi 5 anni.
La lista del sindaco Calzavara ha distribuito in tutto il territorio un libretto di 60 pagine nel quale, a un tema urbanistico così importante come il mega-progetto di Veneto City, dedica solo un vago e generico accenno.
Ricordiamo che nel giugno del 2011 proprio l’attuale amministrazione uscente ha sottoscritto in via preliminare l’accordo di programma senza prima informare e consultare la cittadinanza.
Qualsiasi libero cittadino residente nel territorio interferito dalla nuova città, ha il diritto di esprimersi nei confronti di un opera che sconvolgerà non solo Pianiga, ma l’intera Riviera del Brenta e il Miranese.
Nel merito Opzione Zero consiglia al Sindaco uscente di querelare anche il suo collega di partito e Presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato visto che proprio oggi sui quotidiani locali si scaglia contro Veneto City e la cementificazione chiedendo una moratoria per “scongiurare nuovi delitti ambientali”.
Sotto il volantino pieghevole
Cliccare sulle immagini per ingrandirle.
C.S.Op.Zero – La legge è uguale per tutti… ma non per Terna
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21
mag
2013
COMUNICATO STAMPA
Mentre ancora si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato Terna ha già iniziato i lavori: infatti in località Galta è iniziata la posa dei plinti dei piloni dell’elettrodotto Dolo-Camin.
A denunciarlo il comitato Opzione Zero che allertato da alcuni cittadini della zona ha potuto riscontrare direttamente la situazione documentandola. Terna procede con “cantieri lampo” e alla chetichella: le aree vengono recintate, e in pochissimo tempo si posizionano le casseforme, si inseriscono le gabbie di ferro, si versa il calcestruzzo e poi…si cambia cantiere. Nell’area d’intervento restano delle buche enormi, con ferri che spuntano dal terreno, utili per la ripresa del getto, mucchi di terra alla rinfusa.
La riprova che Terna procede cercando di non dare nell’occhio è l’assenza dei tabelloni che dovrebbero riportare tutte le informazioni sui lavori, in palese violazione delle normative sugli appalti.
A questo punto sorge una domanda: come è possibile che Terna abbia iniziato i lavori nonostante non si conosca ancora la sentenza del Consiglio di Stato che tarda ad arrivare? Perchè si procede in questo modo, quasi di nascosto, non segnalando adeguatamente i cantieri?
Viene quasi da pensare che Terna stia procedendo convinta di una sentenza positiva e che questo ritardo le permetta di procedere tranquilla nella sua opera di posa mentre i cittadini attendono fiduciosi.
Un modo di fare che rivela quale sia la considerazione che Terna ha dei cittadini, dei Comuni e anche della giustizia
Questa è l’ennesima dimostrazione che la legge è uguale per tutti, ma non per Terna: in una situazione di totale monopolio la Società punta al risparmio sulla pelle delle comunità, nel totale disprezzo delle rivendicazioni espresse con forza dalle popolazioni e dalle amministrazioni locali affinché sia garantita la salvaguardia del territorio e il diritto alla salute.
In un Paese “normale” le regole democratiche dovrebbero valere per tutti e il bene comune dovrebbe prevalere sulle logiche di profitto. Ancora una volta, invece, in Italia i poteri forti contano più di ogni altra cosa.
Il Comitato Opzione Zero esorta ora i Sindaci della Riviera a mettere in campo tutta la loro autorevolezza per bloccare questo scempio del territorio e della democrazia.
Nuova Venezia – Scontro sui lavori dell’elettrodotto
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21
mag
2013
VIGONOVO
I Comitati: «Terna ha iniziato i cantieri prima della sentenza»
VIGONOVO
«In attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, Terna ha già iniziato i lavori dell’elettrodotto Dolo – Camin. Nella frazione di Galta di Vigonovo è cominciata la posa dei plinti dei piloni».
Ad annunciarlo sono Rebecca Rovoletto, Lisa Causin e Mattia Donadel del comitato “Opzione Zero” dopo aver ricevuto segnalazioni sull’apertura dei cantieri da parte dei residenti. I militanti di “Opzione Zero” criticano Terna.
«Come è possibile che abbia iniziato i lavori nonostante non ci sia ancora la sentenza del Consiglio di Stato?»,
chiedono Rovoletto, Causin e Donadel,
«un modo di fare che rivela quale sia la considerazione che Terna ha dei cittadini e dei comuni della Riviera».
Viene chiesto l’intervento dei sindaci:
«Mettano in campo tutta la loro autorevolezza per bloccare questo progetto».
Sulla questione arriva la risposta di Terna. «I lavori per la rete elettrica tra le province di Venezia e Padova proseguono autorizzati dal ministero dello Sviluppo Economico e secondo il cronoprogramma comunicato agli enti locali in ottemperanza alle prescrizioni del decreto autorizzativo. Ad oggi la giustizia amministrativa si è espressa tramite il Tar del Lazio l’1 marzo 2012 rigettando la richiesta di sospensiva avanzata da alcuni sindaci e comitati. I cantieri per l’elettrodotto “Dolo-Camin” stanno interessando le aree demaniali già asservite all’idrovia Padova-Venezia nelle aree del comune di Vigonovo e le piazzole di cantiere, che hanno dimensioni ridotte pari a 25 metri quadrati, prevedono ciascuna un’attività di circa 8 settimane».
Giacomo Piran
25/05/2013 Ravenna – Convegno nazionale “Nuova autostrada Orte-Mestre. Rompiamo il silenzio”
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20
mag
2013
Servizio Ravenna WebTV
http://www.ravennawebtv.it/w/stop-allautostrada-orte-mestre-un-convegno-nazionale-a-ravenna/
Video del convegno:
Mattina – http://www.ustream.tv/
Pomeriggio – http://www.ustream.tv/
Presentazione:
Intervento di Ivan Cicconi:
Intervento di Stefano Lenzi:
Intervento di Gabriele Nanni:
Altri interventi (parte 1):
Altri interventi (parte 2):
—————————————–
Interviste:
Ivan Cicconi
Stefano Lenzi
Mattia Donadel
Massimo Cirri
Gabriele Nanni
Sabine
Paolo Prieri
Rebecca Rovoletto
CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA
Costerà 10 miliardi di euro in project financing; sarà lunga 396 chilometri con un consumo di suolo stimato tra i 600 e i 700 ettari al 90% agricoli; attraverserà 5 Regioni dal Lazio al Veneto con impatti devastanti sull’ambiente, sulla salute e la sicurezza, sulle economie e sulle comunità.
Nel Veneto, in particolare, sarà il colpo di grazia definitivo per un territorio già impermeabilizzato oltre l’11% da vent’anni di cementificazione dissennata!
Eppure, nessuno ne parla…
Finalmente lo facciamo noi. Opzione Zero con Rete Stop Orte-Mestre, da un decennio impegnati su questo fronte, sono lieti di invitarvi al
CONVEGNO NAZIONALE
NUOVA AUTOSTRADA ORTE-MESTRE.
ROMPIAMO IL SILENZIO
SABATO 25 MAGGIO 2013
dalle ore 10.00 alle ore 17.30
RAVENNA
Casa MELANDRI, sala D’ATTORRE Via Ponte Marino n. 2
Interverranno, tra gli altri: Ivan Cicconi di ITACA, Stefano Lenzi di WWF Italia, Gabriele Nanni di Legambiente nazionale, Paola Bonora dell’Università di Bologna, Elena Gerebizza di Re:Common, Massimo Cirri di Rai Radio2, il Forum Europeo contro le Grandi Opere Inutili e Imposte
Un caro saluto e vi aspettiamo.
Qui un recente articolo sull’autostrada http://www.democraziakmzero.
In allegato il programma completo e il volantino, con preghiera di diffusione.
Per contatti e informazioni: www.stoporme.org – info@stoporme.org
Aderiscono a RETE NAZIONALE STOP ORTE-MESTRE:
WWF Italia, Legambiente, Mountain Wilderness Italia onlus, Forum Salviamo il Paesaggio, Stop al Consumo di Territorio, Federazione Nazionale Pro Natura, Movimento 5 Stelle;
articolazioni, organizzazioni e comitati regionali e locali, tra cui:
Opzione Zero Riviera del Brenta, LIPU Veneto, Associazione Collettivo Byzantium onlus, Meetup Ravenna Cittadini Attivi, Ravenna Viva, Comitato Vitalaccia Dura, Verdi Cesena, Gentedisinistra Ferrara, ALBA Nodo di Ferrara, ALBA Nodo di Ravenna
Gazzettino – Caro pedaggi, assedio alla Cav
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19
mag
2013
PROTESTA – Un centinaio di persone ha “assediato” ieri mattina la sede della concessionaria autostradale Cav a Villabona per protestare contro l’aumento dei pedaggi dal 1. giugno che penalizza soprattutto la tratta Mirano-Padova.
RIBASSO – I comitati chiedono che, al posto della tariffa unica a 2.70 euro, venga applicato un costo di un euro. In mobilitazione anche i pendolari delle ferrovie che domani terranno una manifestazione alla stazione di Mestre contro i nuovi orari e la riduzione delle corse sulla Portogruaro-Venezia.
TRASPORTI – Forse già in giugno le nuove tariffe in A4. Domani in stazione a Mestre la protesta dei pendolari dei treni
Manifestazione dei comitati davanti alla società autostradale a Marghera: «Mestre-Padova, un euro può bastare»
Caro pedaggi, Cav “assediata”
I comitati hanno manifestato sotto la sede di Marghera al grido: «Mestre-Padova, un euro può bastare»
OPZIONE ZERO – I manifestanti ieri a Marghera: c’erano rappresentanti di vari comitati veneziani
Prima si sono radunati fuori dal quartier generale di Cav per spiegare con gli altoparlanti le ragioni della loro protesta, poi sono entrati in processione negli uffici della concessionaria autostradale per consegnare personalmente la propria lettera di reclamo. Manifestazione pacifica ma certamente di grande effetto ieri mattina in via Bottenigo a Marghera, dove oltre un centinaio di persone si sono riunite per criticare aspramente la gestione finanziaria dell’ente ed opporsi all’atteso aumento sul pedaggio della Mirano-Padova. Indicazioni stradali con la scritta «Presidio», striscioni affissi alla barriera di Villabona, altoparlanti e bandiere: gli attivisti del comitato mirese «Opzione Zero» hanno curato l’organizzazione del sit-in, i rappresentanti di molti altri comitati hanno poi deciso di unirsi all’iniziativa. La battaglia è comune e mira ad influenzare le decisioni di Cav, che proprio in questi giorni pare stia attenendo dal Ministero dei Trasporti il via libero definitivo per l’applicazione delle nuove tariffe. Il piano presentato nei mesi scorsi ai sindaci del Miranese e della Riviera prevede l’uniformazione a 2.70 euro dei pedaggi sulla Mestre-Padova Est e sulla Mirano-Padova Est, con la prima che scenderebbe dagli attuali 3.20 euro e la seconda che subirebbe un grande aumento visto che ora il costo è di 80 cent. Per i pendolari di Mirano, Mira, Spinea, Dolo e Pianiga è previsto tramite il telepass uno sconto di 1.10 euro, ma i comitati non ci stanno e chiedono tariffe ridotte per tutti: «Mestre-Padova, un euro può bastare» è lo slogan portato avanti da tempo. Nei mesi scorsi Cav annunciò l’applicazione delle nuove tariffe per giugno, ma i sindaci non hanno ancora ricevuto comunicazioni ufficiali e la data potrebbe dunque slittare. I manifestanti parlano di cattiva gestione economica («Il Passante ha prodotto montagne di debiti, basta con le grandi opere. A pagare sono i cittadini») e chiedono pure l’arretramento della barriera a Dolo, con la riapertura del vecchio casello di Roncoduro. Per far sentire la propria voce «Opzione Zero» ha improvvisato un «Ufficio Reclami» all’aperto distribuendo decine di moduli stampati proprio dal sito di Cav. Gli attivisti sono arrivati già alle otto per i preparativi, il piazzale si è riempito dalle nove e mezza. Carabinieri e Polizia hanno vigilato per tutta la mattinata sulla situazione, la manifestazione ha catturato l’attenzione pure di molti automobilisti. Intanto proseguono i contatti tra il comitato e alcuni legali per valutare la possibilità di un’eventuale class action dopo l’applicazione dei nuovi pedaggi. «Le tariffe sono soggette al controllo del Ministero – ha replicato nei giorni scorsi Cav -. Il calcolo degli adeguamenti avviene sulla base di una formula complessa che prevede il recupero degli investimenti realizzati e non è possibile applicare forme di agevolazione tariffaria non autorizzate». Ma la questione resta calda e molti pendolari annunciano una protesta ancor più fragorosa quando le nuove tariffe diverranno realtà.
A VILLABONA «Penalizzato chi si muove per lavoro»
La rabbia dei pendolari che rischiano di dover pagare anche mille euro in più all’anno per i rincari
«Io a Padova ci vado per lavorare, finché la mia azienda resterà in vita. Non per andare a fare shopping». Cristina ha 43 anni, un contratto in bilico e l’aria molto arrabbiata. «Vivo in Riviera, ho due figli e mio marito è in cassa integrazione. Lavoro come impiegata part-time e pago 1.60 euro tra andata e ritorno per andare a Padova, come posso permettermi di pagare all’improvviso il doppio?»
Cristina è una delle tante persone presenti ieri mattina sotto le finestre di Cav, per provare a cambiare le sorti di una partita che però sembra già scritta.
«Sappiamo che ormai possiamo fare ben poco perché le tariffe sono già state presentate al ministero, ma noi continueremo a farci sentire perché questa la riteniamo una grande ingiustizia. I debiti sono di Cav, ma i rincari sono per noi»
sbotta invece il miranese Andrea Pellizzon.
Il mirese Mattia Donadel di “Opzione Zero” legge i passaggi principali del volantino distribuito:
«Gli aumenti dei pedaggi sono inaccettabili, e poi i “furbetti” sarebbero quelli che fanno il tornello di Vetrego?».
Intanto gli automobilisti passano, leggono gli striscioni e qualcuno suona il clacson in segno di approvazione.
«Io da tredici anni faccio la tratta Quarto d’Altino-Padova Est, quindi per Cav sono un’ottima cliente
– dice la cinquantanovenne Ornella Lari, lavoratrice nel settore del Turismo -.
Facendo il tornello di Mirano pago andata e ritorno 1.60, con le nuove tariffe pagherei 5.40 euro: quasi quattro euro in più al giorno significano un migliaio di euro in più all’anno: stiamo scherzando? Non facciamo l’elemosina, ma questi aumenti sono assurdi. Le aziende chiudono, e chi lavora viene penalizzato».
Matteo, quarantenne ingegnere di Dolo, ha le idee chiare:
«Questi costi scoraggiano l’uso dell’autostrada. Chi non può permetterselo andrà sulla Noalese o sulla Riviera»
spiega.
«Sì, ma in questo quelle strade saranno congestionate»
ribatte un altro.
«Appunto, alla fine ci rimettono comunque i pendolari»
è la conclusione che mette d’accordo tutti i manifestanti. (g.pip.)
MESTRE – Striscioni e bandiere, poi tutti in fila per consegnare i reclami
PRESIDIO – La protesta davanti alla sede della Cav, società autostradale, in vista dei rincari per i pedaggi sulla tratta Venezia-Padova
Caro-pedaggi in autostrada protesta davanti alla sede Cav
«Mestre-Padova, un euro può bastare»: lo slogan che accompagna la protesta dei comitati da mesi ieri è arrivato sotto le finestre della società autostradale “Cav”. Più di cento persone si sono radunate di prima mattina a Marghera per criticare la gestione finanziaria dell’ente ed opporsi all’aumento dei pedaggi sulla tratta Mirano-Padova Est, previsto per i primi di giugno (anche se potrebbe esserci uno slittamento).
Il nuovo piano tariffario è in attesa di approvazione da parte del Ministero dei Trasporti e prevede l’uniformazione delle tratte Mestre-Padova Est e Mirano-Padova Est a 2.70 euro (attualmente la prima costa 3.20 euro, la seconda 80 cent). “Cav” annuncia lo sconto di 1.10 euro per i pendolari di alcuni Comuni del Veneziano ma i comitati insorgono: chiedono tariffe più basse per tutti e l’arretramento della barriera a Dolo-Roncoduro.
La manifestazione di ieri è stata pacifica ma di grande effetto, visto che striscioni e bandiere hanno catturato l’attenzione di centinaia di automobilisti che nella mattina hanno varcato la barriera mestrina di Villabona. Il presidio è stato organizzato dal comitato di Mira “Opzione Zero” e ha chiamato a raccolta pendolari provenienti non solo dal Veneziano ma anche dalla provincia di Padova, alle prese con il tragitto inverso ma con lo stesso problema: pedaggi ritenuti decisamente troppo elevati.
Per far sentire la propria voce i manifestanti hanno improvvisato “Ufficio Reclami” su un banchetto all’aperto, distribuendo decine di moduli stampati proprio dal sito di “Cav” per poi portarli, uno a uno, in processione, agli sportelli destinati ai clienti.
«Le tariffe sono soggette al controllo del ministero – ha replicato nei giorni scorsi la società “Cav” – Il calcolo degli adeguamenti avviene sulla base di una formula complessa che prevede il recupero degli investimenti realizzati e non è possibile applicare forme di agevolazione tariffaria non autorizzate». Ma i pendolari sono furiosi: annunciano nuove proteste e pensano ad una class action.
Nuova Venezia – Sit-in contro il rincaro dei pedaggi
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19
mag
2013
DAVANTI ALLA SEDE DI CAV
Il Comitato Opzione Zero: «No alle nuove tariffe dal primo giugno»
DOLO – Un centinaio di persone hanno partecipato ieri al sit-in di protesta promosso dal comitato Opzione Zero davanti alla sede di Cav in via Bottenigo a Mestre. I manifestanti protestavano contro i rincari dei pedaggi per la tratta Mestre-Padova, che dovrebbero entrare in vigore l’1 giugno, e a favore del rispetto degli accordi sul Passante. Dopo gli interventi dei comitati, ogni partecipante ha compilato un modulo di reclamo che è stato consegnato agli uffici di Cav.
«Vogliamo denunciare gli aumenti spropositati delle tariffe»,
ha spiegato Mattia Donadel, presidente di Opzione Zero,
«l’inadempienza degli accordi del Passante che prevedevano l’arretramento della barriera di Villabona a Dolo, la riapertura del casello di Roncoduro e la liberalizzazione della tratta Mestre-Dolo. Stiamo svolgendo un’inchiesta per valutare la possibilità di promuovere una class action e chiedere l’intervento di organismi di controllo europei».
Giacomo Piran
Nuova Venezia – Vetrego. Oggi il sit-in di protesta davanti alla sede della Cav.
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18
mag
2013
VETREGO. È il giorno dei No-Cav. Oggi comitato Opzione Zero, pendolari e residenti di Mirano e Mira, saranno in via Bottenigo a Marghera per organizzare un sit-in di protesta sotto la sede di Cav. I manifestanti protestano contro i rincari dei pedaggi, che dovrebbero scattare dal 1 giugno, ma anche a favore del rispetto degli accordi sul Passante, come l’arretramento della barriera di Mestre a Dolo e la riapertura del casello di Roncoduro.
Chiedono inoltre una tariffa unica di un euro su tutta la tratta Mestre-Padova per risolvere il problema del “tornello” a Vetrego. Opzione Zero spinge però anche per altri temi: chiede lo stop al debito del Passante, più trasparenza nella gestione di Cav e una mora delle grandi opere e del project-financing.
L’appuntamento è alle 9.30 in via Bottenigo, dove poi verrà organizzato il sit-in. Per portare più manifestanti possibili al corteo, gli organizzatori hanno effettuato nei giorni scorsi un volantinaggio tra pendolari e residenti.
(f.d.g.)
Gazzettino – Caro-casello. Domani il presidio.
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17
mag
2013
MIRANO – Domani è il giorno del presidio contro Cav: gli attivisti del comitato mirese “Opzione Zero” danno appuntamento alle 9.30 in via Bottenigo a Marghera, davanti al quartier generale della concessionaria autostradale, per criticare la gestione finanziaria dell’ente e per opporsi al rincaro del pedaggio sulla Mirano-Padova. Nei giorni scorsi “Opzione Zero” ha fatto volantinaggio sia alla rotonda d’immissione al casello di Vetrego sia in vari luoghi pubblici di Miranese e Riviera, soprattutto nei parcheggi dei supermercati. L’obiettivo è portare davanti alla sede di Cav almeno un centinaio di persone, nonostante il possibile maltempo, e manifestare con striscioni ed altoparlanti.
(g.pip.)
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